Il tribunale dell’Aja emetterà i primi mandati d’arresto per i russi

Il tribunale dell’Aja emetterà i primi mandati d’arresto per i russi

La Corte penale internazionale sta per emettere i primi mandati d’arresto legati all’invasione russa per crimini di guerra.

Secondo quanto riporta il the Guardian, il procuratore della Corte penale internazionale dell’Aja aprirà formalmente due casi di crimini di guerra ed emetterà mandati di arresto per diversi russi ritenuti responsabili del rapimento di massa di bambini ucraini e dell’attacco alle infrastrutture civili ucraine.

Il New York Times e Reuters riportano che il procuratore Karim Khan chiederà ai giudici preliminari di approvare i mandati d’arresto sulla base delle prove in suo possesso. L’indagine è stata aperta un anno fa sui possibili crimini di guerra dei russi nei confronti dei civili ucraini, crimini contro l’umanità e genocidio.

Le forze armate di Putin hanno deportato in Russia migliaia di bambini ucraini con il pretesto dell’aiuto umanitario. Mosca ha dichiarato che 350 bambini sono stati adottati da famiglie russe e che più di 1.000 sono in attesa di adozione. Secondo un rapporto di ricerca di Yale sono almeno 6000 i bambini ucraini che sono stati deportati nei campi di “rieducazione” russi quest’anno. Molti di loro sono stati trattenuti per mesi.

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Il dilemma degli Stati Uniti

“Il procuratore della Corte penale internazionale potrebbe lavorare per dimostrare che il rapimento di bambini è un caso di genocidio. Sarebbe la prima volta e potrebbe far risaltare questo caso“, ha dichiarato Iva Vukusic, esperta di crimini di guerra dell’Università di Utrecht.

Intanto, Mosca nega di aver ucciso e torturato deliberatamente i civili, nonostante Human Rights Watch abbia dichiarato che le forze russe hanno effettuato bombardamenti “indiscriminati e sproporzionati” su aree urbane, ospedali e scuole.

L’Ucraina ha chiesto più volte l’intervento della Corte penale internazionale, di indagare sul suo territorio e su quanto successo ai cittadini ucraini pur non essendo stato firmatario dello Statuto di Roma della Corte che sancisce la giurisdizione dell’organo, così come la Russia. Quest’ultimo ha firmato ma non ratificato come gli Usa che però vorrebbero cooperare con la Corte per aiutare le indagini e i procedimenti giudiziari contro Mosca.

Ma mentre la Casa Bianca e il Dipartimento di Stato sono favorevoli, il Pentagono ritiene che questa collaborazione possa portare ad un precedente per l’indagine sulle forze armate di uno Stato non membro e quindi anche per i soldati statunitensi.

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