Cosa è la sindrome post Covid? Molti pazienti dopo aver contratto il virus hanno accusato una sensazione di malessere.
La sindrome post-Covid si verifica nel momento in cui, anche dopo un tampone negativo, persistono sintomi come stanchezza mentale, affanno, confusione, dolori muscolari ed articolari. Attualmente i medici stanno studiando nel dettaglio questa condizione.
Durante questi mesi di emergenza sanitaria, un gran numero di pazienti ha accusato sintomi di malessere anche dopo aver fatto il tampone ed essere risultato negativo in seguito all’infezione da Covid. Se di fatto sappiamo ancora non sappiamo alcune cose sul Covid, sappiamo ancora meno dei sintomi post infezione che parecchie persone hanno accusato.
Quali sono i sintomi?
Porprio per questo motivo, non è nemmeno possibile definire una durata precisa della sindrome post-Covid. Uno dei tratti più comuni è quello della stanchezza, una condizione non giustificata dall’aver compiuto sforzi fisici o mentali.
Anche la difficoltà di concentrazione riguarda circa un guarito su 20. In ogni caso, non c’è da preoccuparsi. Difatti, la nebbia cognitiva è il sintomo di una malattia in atto, ma non equivale ad aver subito danni cerebrali.
Stando ai dati raccolti sui pazienti del Policlinico Gemelli di Roma, il 43 per cento ha contratto la dispnea. Si tratta, nella fattispecie, del fiato corto. Anche la tosse sembra essere un sintomo che permane, talvolta, anche dopo la guarigione dall’infezione.
Per quanto riguarda i sintomi che colpiscono a livello cerebrale, alcuni pazienti hanno sperimentato anche depressione o ansia. Talvolta anche insonnia o disturbo da stress post-traumatico. Anche il mal al di testa e la perdita di gusto e olfatto rientrano all’interno delle sintomatologie sperimentate dai pazienti durante la fase post Covid.
Il parere degli studiosi
Secondo alcuni studiosi, il virus potrebbe ancora annidato nell’organismo. Oppure, potrebbe essere una risposta esagerata del nostro organismo all’infezione, che reagendo in maniera così forte provoca paradossalmente uno stato di malessere.
L’ipotesi più preoccupante, è quella di alcuni esperti che ritengono che il coronavirus provochi una disautonomia. La disautonomia è malfunzionamento del sistema nervoso autonomo che regola la respirazione, il battito cardiaco e la pressione sanguigna.
Secondo il dottor Andrea Antinori, direttore dell’unità operativa Immunodeficienze virali dell’Istituto Spallanzani, per combattere questa situazione è fondamentale fare dei controlli del sistema immunitario dopo aver contratto il virus.