Sindaco di Roma, ministro o garante, cosa farà Giuseppe Conte dopo la crisi di governo

Sindaco di Roma, ministro o garante, cosa farà Giuseppe Conte dopo la crisi di governo

Cosa farà Giuseppe Conte alla fine della crisi di governo. Sindaco di Roma, ministro o semplice garante della coalizione di Centrosinistra?

Mentre i riflettori sono tutti puntati su Mario Draghi, al lavoro per la formazione del nuovo governo, molti guardano alle prossime mosse di Giuseppe Conte, che in occasione della sua ultima conferenza stampa ha assicurato “agli amici del Movimento 5 Stelle” che continuerà ad essere un loro punto di riferimento. Inoltre il premier uscente si è candidato come garante della coalizione che ha retto il suo secondo governo, quindi m5s, Pd e LeU, che al momento rappresenta l’alternativa più credibile alla coalizione di Centrodestra, che intanto rischia la spaccatura proprio sul nome di Mario Draghi. Ma nell’immediato futuro cosa farà Giuseppe Conte?

Di seguito il video della conferenza stampa di Giuseppe Conte.

Cosa farà Giuseppe Conte: l’ipotesi Farnesina

Al momento ci muoviamo nel campo delle ipotesi. Dopo le ultime dichiarazioni alla stampa, molti hanno ipotizzato che Conte possa in qualche modo rientrare nella squadra di Mario Draghi continuando così a coordinare attivamente le tre forze politiche della coalizione di Centrosinistra. Quindi l’ipotesi è che Conte possa diventare ministro del Governo Draghi.

In questo caso la collocazione naturale sarebbe la Farnesina. Agli Esteri il premier dimissionario potrebbe continuare a lavorare a stretto contatto con le istituzioni europee. Conte è un profilo apprezzato a Bruxelles, ha lottato per l’innovativo Recovery fund e rappresenta in qualche modo una garanzia dell’orientamento europeista del governo Draghi. Il problema è legato al fatto che la casella al momento è occupata da Luigi Di Maio, anche se uno spostamento dell’ex capo politico dei 5 Stelle non è considerato tabù.

Giuseppe Conte

Giuseppe Conte sindaco di Roma?

Un’altra ipotesi che circola è quella secondo cui il premier dimissionario possa correre come sindaco di Roma. La strada sembra in salita per diversi motivi. La sensazione è che Conte abbia e meriti ambizioni nazionali e internazionali. In secondo luogo il Movimento 5 Stelle dovrebbe scaricare Virginia Raggi. In terzo luogo il Pd, per nulla convinto dalla candidatura di Calenda, potrebbe decidere di schierare un suo uomo, come ad esempio Gualtieri. Insomma, con ogni probabilità non vedremo il premier dimissionario in corsa per la Capitale.

Giuseppe Conte

Il sostegno esterno

La terza ipotesi è che Conte faccia un passo indietro rimanendo fuori dal governo e non accettando altre cariche e altri incarichi. Continuerebbe a guidare la coalizione di Centrosinistra dall’esterno preparando il terreno in vista delle prossime elezioni.

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