Elezioni regionali Campania, il leader di Azione Carlo Calenda demolisce l’accordo PD-M5S: ecco cosa nasconde.
Carlo Calenda non ha sfidato solo Elly Schlein sull’Ucraina ma in Campania, il leader di Azione si unisce al centrodestra nell’attaccare duramente l’accordo raggiunto tra PD e Movimento 5 Stelle per le prossime elezioni regionali. Le critiche si concentrano sulla scelta di candidare Roberto Fico alla presidenza della Regione e sull’investitura di Piero De Luca alla segreteria regionale del partito democratico.

Il centrodestra attacca l’accordo tra PD e il M5S
Da Fratelli d’Italia, come riportato da Il Mattino, Antonio Iannone ha parlato apertamente di “farsa” e “vergognoso accordo al ribasso“. Aggiungendo: “Il Pd rinuncia al candidato presidente, la Schlein rinuncia al rinnovamento nel suo partito, il Movimento 5 Stelle rinuncia alla sua declamata moralità. E De Luca, in cambio di un ruolo da travicello al figlio deputato, butta a mare i suoi uomini“.
Il senatore Sergio Rastrelli ha rincarato la dose: “Il Pd, senza un briciolo di dignità, cede alla famiglia De Luca il partito in Campania“. Dalla Lega, Gianpiero Zinzi ha ribadito la necessità di una svolta: “C’è bisogno di un cambio di passo che solo la Lega insieme ai suoi alleati può dare“.
L’affondo di Carlo Calenda
L’attacco di Carlo Calenda, aggiunge Il Mattino, è arrivato via social ed è stato tra i più duri: “Bella questa vicenda che riporta la Campania al feudalesimo. Si appoggia Fico sostenuto da ‘Manfredi di Napoli’ in cambio di una Contea per il figlio del ‘Duca di Salerno’“.
Il leader di Azione ha criticato duramente quella che definisce un’intesa costruita senza alcuna visione comune, ma solo per “mettere le mani su partecipate e sanità“. Ha concluso con sarcasmo: “Aridatece i Borboni“.
Nel frattempo, il centrodestra è al lavoro per trovare un candidato condiviso da tutti i partiti della coalizione. Tra i nomi in campo, il viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli per Fratelli d’Italia, Mara Carfagna per Noi Moderati e Zinzi per la Lega.
Si valutano anche profili civici come Giosy Romano, Matteo Lorito e Giovanni Francesco Nicoletti, ma alcuni candidati come Michele di Bari e Costanzo Jannotti Pecci hanno già smentito la loro disponibilità.