Cosa prevede il dcpm del 16 gennaio su scuola e case fuori regione. Le ultime novità.
ROMA – Cosa prevede il dpcm del 16 gennaio su scuola e case fuori regione. Dopo l’approvazione del provvedimento, sono arrivate delle precisazioni di Palazzo Chigi per quanto riguarda gli spostamenti. Non sono previste, invece, particolari novità sul ritorno in classe degli alunni.
Seconde case fuori regione
Via libera per le seconde case fuori regione. Secondo quanto riferito da Palazzo Chigi, riportato dall’Ansa, non sono previsti particolari divieti per gli spostamenti per raggiungere una abitazione che non si trova all’interno della stessa regione di residenza.
Il ritorno al proprio domicilio, abitazione o residenza è sempre consentito e, per questo, non è vietato trascorrere weekend in una seconda casa per poi rientrare nella città dove si lavora. Restano vietati fino al 15 febbraio ogni altro spostamento e i movimenti dovranno essere giustificati con l’autocertificazione.
Scuola
Il capitolo scuola è toccato dal Ministero dell’Istruzione. Nonostante la contrarietà e il pugno duro di alcune regioni, il Governo ha garantito il ritorno a scuola anche delle superiori almeno al 50%. La didattica in presenza può essere aumentata anche al 75%.
Con questo dpcm si riattivano anche le prove concorsuali selettive, sospese a novembre dopo la ripresa dei contagi. Restano, invece, sospesi i viaggi di istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche, fatte salve le attività inerenti ai percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento.
Per quanto riguarda le zone rosse, invece, confermate le misure del precedente dpcm. In classe fino alla prima media, didattica a distanza per i più grandi. Questi provvedimenti sono in vigore fino al 5 marzo, data di scadenza del dpcm. Molto probabile una proroga anche con il prossimo decreto. Difficile un ritorno al 100% della didattica in presenza prima di aprile.