Consiglio dei ministri sul decreto scarcerazioni. Il testo prevede una prima verifica dopo 15 giorni e poi mensile.
ROMA – Via libera del Consiglio dei ministri sul decreto scarcerazioni. Un vertice urgente per fissare le nuove regole dopo le diverse richieste avanzate dai detenuti. Il testo scritto da Alfonso Bonafede ha avuto prima l’ok del Quirinale e nella serata di sabato 9 maggio anche dal resto della maggioranza.
Cosa prevede il decreto scarcerazioni
Il decreto, come riportato da Repubblica, è diviso in tre articoli. Il magistrato “dovrà valutare la permanenza dei motivi legati all’emergenza sanitaria entro il termine di 15 giorni dall’adozione dei provvedimenti, e successivamente con cadenza mensile“.
Nella sua valutazione il magistrato, come precisato nell’articolo due, dovrà sentire anche l’autorità sanitaria locale per fare il punto della situazione e capire la disponibilità delle strutture penitenziarie e dei reparti di medicina protetta.
Nel terzo articolo si precisa che in caso degli arresti domiciliari “il pubblico ministero dovrà verificare la permanenza dei predetti motivi e continuerà a farlo con cadenza mensile fino a quando il Dap comunicherà la disponibilità nelle strutture sanitarie nel carcere“.
Cesare Battisti chiede i domiciliari
Tra i detenuti che hanno chiesto i domiciliari anche Cesare Battisti. Ai microfoni dell’Ansa il legale dell’ex terrorista ha confermato di aver avanzato la richiesta per far uscire il laziale dal carcere.
“Teme il contagio – ha detto l’avvocato – inoltre da un anno e mezzo è l’unico in isolamento di alta sicurezza ad Oristano e da allora non vede i parenti. Ho chiesto che Battisti venga trasferito agli arresti domiciliari dai suoi parenti nel Lazio. Nel carcere ad alta sicurezza di Oristano, il mio assistito sta scontando un ingiusto isolamento ed è l’unico detenuto con l’alta classificazione di sicurezza ’62“.
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