Cosa prevede la legge delega per la riforma fiscale
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Direttore: Alessandro Plateroti

Delega riforma fiscale, tutte le misure

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Il testo della legge delega per la riforma fiscale è stato approvato non senza tensioni. Ecco cosa prevede il decreto.

ROMA – Il testo della legge delega per la riforma fiscale è al vaglio del Governo. Nonostante le tensioni con la Lega, il premier Draghi ha approvato il provvedimento. Andiamo a vedere cosa prevede il decreto.

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Irpef

Per quanto riguarda l’Irpef si è deciso di mettere in campo “una riforma delle imposte sui redditi personali che poggia su due pilastri: il completamento del sistema duale e quindi la suddivisione tra redditi da capitale e redditi di lavoro e la riduzione delle aliquote effettive che si applicano ai redditi di lavoro“.

“Per i redditi da capitale è prevista la tassazione proporzionale, tendenzialmente con un’aliquota uguale per tutti i redditi da capitale, ma con gradualità. L’obiettivo è quello di razionalizzare l’attuale sistema e rendere più efficiente il mercato dei capitali.

Per i redditi da lavoro è prevista la riduzione delle aliquote effettive medie e marginali dell’Irpef, con l’obiettivo di incentivare l’offerta di lavoro, in particolare nelle classi di reddito dove si concentrano i secondi percettori di reddito e i giovani.

La delega prevede anche la revisione delle deduzioni dalla base imponibile e delle detrazioni dall’imposta (cioè delle cosiddette spese fiscali), che dovrà basarsi su una valutazione attenta dell’equità e dell’efficienza dei diversi interventi.

Infine, si prevede il riordino della tassazione del risparmio, facendo attenzione alla necessità di non generare spazi per l’elusione dell’imposta”, si legge nel comunicato stampa pubblicato sul sito di Palazzo Chigi.

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Ires

Per quanto riguarda il capitolo Ires “il testo intende rendere coerente il futuro sistema dell’approccio duale“. Significa che “nel processo della delega si potrà modificare la struttura delle imposte a carico delle imprese in modo da allinearla a quella tendenzialmente e gradualmente omogenea prevista per la tassazione di tutti i redditi da capitale […]“.

Iva e Irap

Sulla questione Iva il Governo ha ribadito “l’obiettivo di razionalizzare l’imposta, con riguardo anche ai livelli delle aliquote e alla distribuzione delle basi imponibili tra le aliquote stesse […]“. Nel decreto, inoltre, si supera in maniera graduale l’Irap.

Catasto

Tutto confermato, invece, per quanto riguarda il catasto. Il Governo “si impegna ad assicurare l’emersione di immobili e terreni non accatastati […]. Inoltre, le nuove informazioni integrate sugli immobili non saranno rese disponibili prima del 1° gennaio 2026 e intendono a fornire una fotografia aggiornata della situazione in Italia“.

“È prevista l’introduzione di modifiche normative e operative dirette ad assicurare l’emersione di immobili e terreni non accatastati. Si prevede, inoltre, l’avvio di una procedura che conduca a integrare le informazioni sui fabbricati attualmente presenti nel Catasto, attraverso la rilevazione per ciascuna unità immobiliare del relativo valore patrimoniale, in base, ove possibile, ai valori normali espressi dal mercato e introducendo meccanismi di adeguamento periodico. Questo intervento non ha tuttavia alcun impatto tributario.

Le nuove informazioni non saranno rese disponibili prima del 1° gennaio 2026 e intendono fornire una fotografia aggiornata della situazione catastale italiana. Gli estimi catastali, le rendite e i valori patrimoniali per la determinazione delle imposte rimangono quelli attuali. Le nuove informazioni raccolte non avranno pertanto alcuna valenza nella determinazione né delle imposte né dei redditi rilevanti per le prestazioni sociali”.

Imposte locali

Un passaggio anche sulle imposte locali. Il Governo ha deciso di “sostituire le addizionali regionali e comunali all’Irpef con delle rispettive sovraimposte. Il nuovo sistema potrà essere disegnato al fine di garantire comunque che nel loro complesso Regioni e Comuni abbiano un gettito equivalente“.

Riscossioni

Nel comunicato di Palazzo Chigi è anche precisato che il “decreto interviene per riformare il sistema della riscossione superando quello attuale che vede una separazione tra l’Agenzia delle Entrate e l’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Il potenziamento dell’attività potrà derivare dall’adozione di nuovi modelli organizzativi e forme di integrazione nell’uso delle banche dati che andranno valutati e definiti in sede di decreti delegati“.

Codici

Infine il testo ha previsto la codificazione delle norme tributaria e mira ad avviare un percorso per giungere a un riordino di tutte le norme all’interno dei Codici“.

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ultimo aggiornamento: 6 Ottobre 2021 10:11

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