Alta tensione a Gerusalemme. Gli scontri stanno diventando sempre più violenti e il bilancio rischia di aggravarsi.
GERUSALEMME (ISRAELE) – Alta tensione a Gerusalemme. Dopo gli scontri alla Spianata delle Moschee, il conflitto si è spostato in altre zone della Striscia di Gaza e il bilancio sembra aumentare di ora in ora. Ci sono stati razzi da una parte e raid dall’altra con i numeri che sono in crescita.
Secondo quanto riferito dal Corriere della Sera, i feriti palestinesi sono almeno 300, ma si parla di almeno 9 morti (tra cui tre bambini) nella Striscia di Gaza per una esplosione.
A Gerusalemme suona la sirena
Alle 18 di lunedì 10 maggio a Gerusalemme è risuonata la sirena per segnalare un imminente attacco missilistico. E sono almeno sette i razzi intercettati dalle autorità israeliane. Attacchi che hanno provocato diverse esplosioni, ma non sembrano esserci feriti.
Per precauzione sono stati evacuati anche il Parlamento, il Muro del Pianto. Una situazione che diventa sempre più pesante ed è alto il rischio di un bilancio molto più grave di quello delle ultime ore. Una situazione che rischia di degenerare ora dopo ora e per questo da parte di molti leader mondiali l’invito a riportare la pace in tutto il territorio. E non si esclude nei prossimi giorni un intervento in prima persona dell’Unione Europea per trovare una soluzione a questa nuova crisi.
Netanyahu: “E’ stata varcata una linea rossa”
Una tensione che ha portato il premier Netanyahu a parlare di “una linea rossa varcata. Israele colpirà con grande potenza, non tolleriamo attacchi al nostro territorio, alla nostra capitale, ai nostri cittadini e ai nostri soldati. Chi ci attacca pagherà un duro prezzo“.
Una guerriglia che Hamas continua a sfrutta di ora in ora. Da parte dell’Unione Europea l’invito a placare le tensioni per evitare altri morti e feriti. Ma non sembrano esserci, al momento, segnali di un possibile accordo tra le parti.