Una notizia che ha causato grande clamore, quella che arriva da Cosenza. Chi ha ragione, la vicepreside o la studentessa?
Liceo Lucrezia della Valle, Cosenza. Qui si è verificato un avvenimento che è destinato a far discutere. Sulla scia di altre vicende simili – le frasi shock di una professoressa romana verso la sua alunna: “Non sei sulla Salaria!”, il rapporto intimo tra la preside del liceo Montale e uno studente – la scuola italiana è stata investita da un’altra bufera. Una ragazza, rea di essere vestita con dei jeans strappati, capo molto comune tra le giovani generazioni, è stata redarguita dalla sua professoressa per il suo abbigliamento. La professoressa ha poi “tappato i buchi” nei jeans della ragazza con dello scotch. Chi ha ragione?
La denuncia
Un post su Facebook del Fronte della Gioventù Comunista di Cosenza ha denunciato l’accaduto. “Stamattina in una scuola di Cosenza, una ragazza è andata a scuola indossando questi jeans, (dei normalissimi jeans strappati) e la vicepreside ha deciso di coprire gli strappi dei suoi jeans con dei pezzi di scotch, definendoli “poco decorosi” e “inadeguati al contesto scolastico”. L’abbigliamento di un* ragazz* non può essere determinato da un presunto “Dress Code” della scuola, che in primis non è riportato in alcun documento legale, e che nega il diritto di ogni persona di esprimere sé stessa anche con il suo modo di vestire”. Questa la prima metà del post della pagina Facebook, nel quale si evidenzia che è sbagliato limitare la libertà individuale degli studenti e delle studentesse.
“Riteniamo totalmente vergognosi atti di questo genere che, a detta di diversi studenti e studentesse dell’Istituto, già si sarebbero ripetuti svariate volte, e che sono il frutto di ciò che sta diventando oggi la scuola pubblica. La competizione tra i vari istituti, sempre più simili ad aziende che hanno come loro capi i vari dirigenti scolastici, porta ognuno di essi a volere apparire all’esterno come “scuola d’elite” con studenti perfetti, imponendo loro norme assurde come questa. Siamo pronti a mobilitarci al fianco degli studenti e delle studentesse affinché non si verifichino più episodi inaccettabili di questo tipo!“.
Le parole del sociologo Antonio Marziale
Anche il sociologo Antonio Marziale, presidente dell’osservatorio sui diritti dei minori, si è espresso contro la professoressa. “A scuola – ha detto Marziale all’AGI – si deve andare vestiti con decoro e su questo non ci piove. Ma un jeans strappato lo vedi in vetrina anche in via Montenapoleone a Milano o in via dei Condotti a Roma, le vie della moda per eccellenza. Dunque, se una ragazzina li mette per andare a scuola è solo una ragazzina di tendenza“.