Covid, Palù: "Vaccini hanno incrementato l'aspettativa di vita media"
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Direttore: Alessandro Plateroti

“I vaccini hanno incrementato di quasi 20 anni l’aspettativa di vita media di un uomo”

Vaccino Covid

Coronavirus, Palù (Aifa) sulla campagna di vaccinazione e sui vaccini: “L’ampia copertura vaccinale consente di essere ottimisti”.

Intervenuto ai microfoni de il Corriere della Sera, Palù ha fatto il punto sull’emergenza coronavirus in Itlaia e sulla campagna di vaccinazione.

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Aifa, Palù sui vaccini: “L’ampia coperture offre garanzie”

Partiamo dai numeri di oggi: il 67 per cento della popolazione over 12 è vaccinata con due dosi, in terapia intensiva ci sono 466 pazienti e nei reparti ordinari poco più di 3.700. I morti giornalieri sono nell’ordine di alcune decine. Naturalmente dovremo valutare che impatto avranno la riapertura delle scuole e la piena ripresa delle attività su questo scenario, ma l’ampia copertura vaccinale offre garanzie e consente di essere ottimisti“, ha dichiarato Palù ai microfoni de il Corriere della Sera commentando i numeri della campagna di vaccinazione.

Gli effetti dei vaccini sull’aspettativa di vita media dell’uomo

Palù ha parlato anche dell’importanza dei vaccini: “Si è persa la cognizione dell’impatto delle malattie infettive sulla aspettativa di vita media dell’uomo. Ci dimentichiamo che i vaccini l’hanno incrementata di quasi vent’anni dall’inizio del ’900 e i giovani genitori non hanno l’immagine di cosa potessero provocare la poliomielite, la difterite, il morbillo nei soggetti affetti. Agli inizi del secolo scorso la mortalità infantile era al 20 per cento, oggi grazie ai vaccini e allo 0,2“.

Vaccino Covid
Vaccino Covid

La protezione dalla malattia e l’immunità di gregge

Palù ha poi provato a spiegare la differenza tra immunità di gregge, difficile da raggiungere, e protezione dalla malattia, possibile grazie ai vaccini.

“È molto improbabile, non esiste alcuna prova né esempio che i vaccini possano selezionare virus con più elevata patogenicità. Delta è più contagiosa di Alfa, ma non sembra essere più “cattiva”. L’interesse del virus è diffondersi quanto più possibile senza uccidere l’ospite. La letalità di Covid infatti è relativamente bassa, intorno allo 0,2 per cento negli studi che documentano la reale circolazione del virus. In un mondo globalizzato, abitato da quasi 8 miliardi di persone, più che dell’immunità di gregge dovremmo preoccuparci della protezione dalla malattia, che gli attuali vaccini garantiscono efficacemente

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ultimo aggiornamento: 22 Agosto 2021 10:59

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