Sul tavolo la proposta di una quarantena light per i positivi asintomatici. Bassetti: “Rischio che tanti servizi fondamentali si blocchino”.
In seguito al primo allentamento delle misure anti-Covid, il governo sta studiando altri piani che prevedono delle misure meno severe per i positivi asintomatici. Ad oggi, la quarantena per coloro che risultano essere postivi al Covid-19 si è ridotta a 5 giorni come negli Stati Uniti.
La curva dei contagi ha registrato una forte diminuzione, stesso discorso per il tasso di incidenza ospedaliera e per i ricoveri, sia ordinari che in terapia intensiva. Alla luce di questi dati positivi, le ipotesi al vaglio per allentare le regole per coloro che risultano positivi ma asintomatici, sono diverse.
Tra le varie proposte quella di una quarantena light, che risulterebbe essere più breve nel caso di assenza di sintomi. Al termine della quarantena, il paziente dovrebbe effettuare il tampone soltanto dopo 48 ore senza sintomi e uscire in caso di esito negativo.
La mascherina Ffp2
Tra le altre proposte sul tavolo, anche la possibilità di uscita per coloro che risultano essere positivi asintomatici, al termine dei giorni di isolamento. Avrebbero però in quel caso l’obbligo di indossare una mascherina Ffp2.
Il presidente dell’Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, ha dichiarato che le proposte in questione potrebbero ben presto divenire effettive: “Sappiamo che il ministero della Salute sta lavorando sull’argomento delle quarantene. Quando avrà completato le sue valutazioni, valuteremo a nostra volta”, dice.
Anche Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, è favorevole all’introduzione di una quarantena light: “Sulla mancata riduzione della quarantena per i positivi al Covid asintomatici c’è il rischio di essere in ritardo, perché non si può pensare di arrivare in autunno, quando ci sarà una possibile ripresa dei contagi, con queste misure di isolamento. Finiamo per paralizzare il Paese. Sono passate ormai 3-4 settimane da quando avevo detto che sarebbe stato il caso di fare una quarantena ‘light’. L’immobilismo del ministero della Salute su questo fronte danneggia soprattutto gli italiani”.
L’infettivologo continua: “Rischiare di tenere a casa in autunno tante persone asintomatiche non è come farlo a luglio o agosto, c’è il rischio reale che tanti servizi fondamentali si blocchino c’è la necessità di cambiare ora le regole o comunque di discuterne e arrivare ad aggiornare le misure per i primi giorni di settembre”.