Con la grande crisi bancaria attuale, scopriamo quali sono i beni rifugio a cui affidarsi.
Secondo Il Sole 24Ore, gli investitori si sono affidati non solo all’oro, ma anche al Nasdaq e ai titoli di Stato per cercare di riprendersi dal caos degli istituti americani e dalle difficoltà della banca svizzera Credit Suisse. Questi sono stati i punti di riferimento ai quali gli investitori hanno fatto appello per cercare di tornare a galla.
Il “bene rifugio” per eccellenza, insieme a bond, Nasdaq e Bitcoin, è nuovamente l’oro. Il 9 marzo il prezzo di un’oncia di oro era di 1.811 dollari, mentre dieci giorni dopo era salito a 2.009 dollari. Questo aumento è stato influenzato dalle recenti fluttuazioni dei mercati, causate dalla chiusura delle banche americane Silicon Valley Bank e Signature e dalle difficoltà incontrate dal Credit Suisse, il secondo istituto bancario svizzero, acquisito da Ubs. Questo è quanto spiegato dal Sole 24Ore.
Il metallo giallo è sempre stato fra i salvagenti a cui si sono appellati gli investitori: è infatti considerato il porto sicuro cui affidare i capitali nel corso delle crisi economiche.
Nasqad: altro importante bene rifugio per anno 2023
Un altro bene rifugio è il Nasdaq: da inizio anno ha ingaggiato capitali ingenti portando l’attivo al 14,5% e si è confermato come la migliore risorsa azionaria in Occidente per l’anno 2023.
Bitcoin: criptovaluta in forte crescita
Il Sole 24Ore cita inoltre i Bitcoin, in fortissima crescita: a tratti superano i 28mila dollari. La criptovaluta, specifica il quotidiano economico, è stata acquistata nelle sedute più turbolente.
La potenza di questa forma di investimento digitale come bene rifugio è dovuta, tra gli altri fattori, alla debolezza del dollaro: infatti, il valore del Bitcoin ha una correlazione inversa con il dollaro proprio come l’oro. Inoltre, si è verificata una diminuzione dei tassi di interesse reali, ai quali il Bitcoin è anch’esso inversamente correlato.