Gli esperti avvertono: il cambiamento del clima può portare in Europa la febbre della Crimea-Congo, mortale in quasi 1 caso su 2.
La crisi climatica porta con sè tantissimi rischi: eventi atmosferici sempre più violenti, interi centri abitati in allarme per possibili alluvioni o frane, e anche nuove malattie e infezioni. Già, perchè l’aumento delle temperature causato dal riscaldamento globale rompe i fragili equilibri degli ecosistemi e permette l’inserimento di nuovi agenti patogeni laddove prima questi non avrebbero avuto le condizioni per sopravvivere. Anche quello della febbre emorragica della Crimea-Congo.
Cos’è la febbre emorragica della Crimea-Congo
Sono circa 20 i virus che l’Organizzazione Mondiale della Sanità sta tenendo d’occhio al momento e molti sono legati all’aumento della presenza di specie di zanzare e zecche anche in zone non tropicali. Su tutti, uno dei più allarmanti è quello che causa la febbre emorragica della Crimea-Congo, chiamata CCHF.
Si tratta di un’infezione virale altamente contagiosa, che, quando sviluppata in modo sintomatico, porta alla morte in media il 40% dei soggetti infettati. Il responsabile di tutto ciò è il virus CCHFV, che appartiene alla famiglia Nairoviridae e al genere degli Orthonairovirus, e che viene trasmesso a uomini e animali dal morso delle zecche Hyalomma. Tuttavia, la malattia è nella maggior parte dei casi asintomatica.
La zecca Hyalomma è già in Europa
Sebbene sia diffuso principalmente in Medio Oriente e Nord Africa, il genere di artropodi Hyalomma è presente anche nei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, quindi anche in Italia, dove non è dunque da escludere un possibile arrivo dell’agente patogeno.
Già diversi casi di infezione sono stati rilevati in Spagna, Ucraina, Grecia, Turchia e Albania, ma gli esperti avvertono che la febbre CCHF potrebbe diffondersi anche in altri Paesi europei. Elsa Quillery, professoressa presso l’Agenzia francese per l’alimentazione, l’ambiente, la salute e la sicurezza sul lavoro, come riportato da Fanpage.it, ha dichiarato: “Sebbene non siano stati ancora rilevati casi umani, esiste un possibile rischio di comparsa di CCHF in Francia”.
“Questa comparsa è resa tanto più probabile dal fatto che l’area geografica in cui si insediano queste zecche è destinata ad espandersi a causa del cambiamento climatico in corso. Questo perché le zecche Hyalomma amano i climi secchi e i periodi caldi” ha poi aggiunto, commentando il fatto che siano già stati rilevati casi di animali con anticorpi specifici per il virus in questione, cioè già entrati in contatto con esso.
Come si cura la CCHF?
Per curare la febbre emorragica della Crimea-Congo non esistono cure specifiche, nè vaccini. L’OMS fa sapere però, sempre come riportato da Fanpage.it, che l’antivirale ribavirina è particolarmente efficace sui pazienti affetti da tale infezione.