Crisi di governo, conclusa la seconda giornata di consultazioni. No di Renzi a un mandato esplorativo a Conte.
ROMA – La seconda giornata di consultazioni al Quirinale potrebbe aver affossato definitivamente un Conte-ter. Secondo quanto riportato dall’Ansa, Matteo Renzi avrebbe detto no ad un mandato esplorativo al premier dimissionario già nella giornata di venerdì 29 gennaio per verificare una nuova maggioranza.
Prima di affidare il terzo tentativo al presidente del Consiglio dimissionario, il leader di Italia Viva avrebbe chiesto affidare un mandato esplorativo ad un’altra persona se valutare se ci siano le condizioni per ricompattare il fronte con Partito democratico e Movimento 5 Stelle.
LeU e Pd confermano la disponibilità per un Conte-ter
Strada in salita per il Conte-ter, nonostante la disponibilità di Leu e Pd, alla vigilia dell’ultimo giorno delle consultazioni. La ricerca dei responsabili e la telefonata del premier dimissionario a Matteo Renzi non sembrerebbero aver dato i risultati sperati.
Una conferma arriva dal nervosismo che è stato registrato negli esponenti democratici dopo l’incontro con il presidente Mattarella. Solo una breve dichiarazione da parte del segretario Zingaretti che non ha accolto domande da parte dei giornalisti.
Cosa succede adesso
La posizione di Renzi sembra complicare la pista del Conte ter o comunque sembra destinata ad allungare e non poco la crisi di governo. Il presidente della Repubblica potrebbe decidere di iniziare un secondo giro di consultazioni tra sabato e domenica o chiedere ad una persona diversa da Conte di verificare la possibilità di formare una maggioranza.
Ogni decisione sarà rimandata al termine del primo turno di consultazioni. Nella giornata del 29 gennaio Mattarella si confronterà con il Centrodestra, che si presenta unito al Quirinale, e con il Movimento 5 Stelle.