Crisi di governo, Matteo Salvini cerca la pace (quasi incondizionata) con Luigi Di Maio. Il blitz della Lega è fallito di fronte al muro (giallo)rosso del Senato.
Matteo Salvini è costretto a fare i conti con la prima sconfitta della sua avventura al governo e cerca a tutti i costi la pace con Luigi Di Maio. Il tentativo leghista di far cadere l’esecutivo in tempi brevi è miseramente fallito di fronte all’inaspettata alleanza Movimento Cinque Stelle-Pd.
E le due forze, che con il supporto del Gruppo Misto godono di una buona maggioranza, ci hanno preso gusto e pensano ora a un nuovo governo giallo-rosso. Con la Lega all’opposizione.
Matteo Salvini vuole la pace con Luigi Di Maio e Conte
Il leader della Lega sperava di poter sfiduciare Conte in tempi brevi e di poter mandare il Paese alle urne, Senza il gioco delle coalizioni probabilmente il Carroccio non avrebbe avuto problemi. E invece il MoVimento si è avvicinato al Pd creando un fronte più compatto e soprattutto numeroso di quello messo su dal Centrodestra (ri)unito.
La situazione è precipitata quando pentastellati e dem hanno iniziato a parlare di un accordo per un governo a lungo termine, in grado di gestire una legislatura scongiurando il ritorno alle urne. Difficile ma non impossibile.
Per Salvini l’unica soluzione è la pace con Luigi Di Maio. Il blitz è fallito, Palazzo Chigi dovrà aspettare e ora il coltello dalla parte del manico, per la prima volta dall’inizio del governo giallo-verde, ce l’ha il vicepremier pentastellato.
Le indiscrezioni in questi giorni caotici sono molteplici. Si parla di un corposo rimpasto che potrebbe portare addirittura Di Maio a capo del governo o al Viminale, al posto di Matteo Salvini, costretto a questo punto ad accettare le condizioni degli alleati se vuole continuare a lavorare dal governo e non all’opposizione.
Il ruolo del Pd
Il Pd è uscito allo scoperto facendo sapere di essere favorevole e ben disposto a governare con il Movimento Cinque Stelle alla presenza di un contratto alla tedesca, come ha detto Delrio. La palla passa ai pentastellati che hanno in mano le sorti del Paese. O si ritorna al passato ricompattando il fronte con la Lega, o si guarda a un futuro alternativo al fianco dei rivali storici del Partito democratico o si torna alle urne.