Il presidente del Pd, Matteo Orfini, ha provato a fare chiarezza sulla situazione di crisi del partito dopo le dimissioni del segretario Renzi.
Matteo Renzi si è dimesso, anche se ancora pochi riescono a crederci realmente. Per tentare di fare chiarezza nella situazione di crisi in cui versa il Pd, ha parlato quest’oggi il presidente dei dem, Matteo Orfini, come riportato dall’Ansa: “Matteo Renzi si è formalmente dimesso lunedì. Come da lui richiesto nella lettera di dimissioni, e come previsto dallo Statuto, ho immediatamente annunciato la convocazione dell’assemblea nazionale per gli adempimenti conseguiti. Contestualmente ho convocato la direzione nazionale che sarà aperta dalla relazione del vicesegretario Martina.
Nella direzione discuteremo le scelte politiche che il Pd dovrà assumere nelle prossime settimane. Continuare a discutere di un fatto ormai avvenuto, le dimissioni del segretario, come non vi fossero state non ha molto senso. Come non lo ha disquisire del percorso conseguente le dimissioni che è chiaramente definito dal nostro Statuto e che non consente margini interpretativi né soluzioni creative“.
Crisi Pd, Calenda: “No a governo con centrodestra e Cinque Stelle“
“Se il Pd si allea con il M5S, il mio sarà il tesseramento più breve della storia dei partiti politici“. Così il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, su Twitter il giorno dopo l’annuncio dell’iscrizione al Pd. Il pensiero del ministro dem è piuttosto chiaro, e non molto distante da quello del presidente Matteo Orfini: “Si può ripartire solo se lo si fa insieme. Ultima cosa di cui abbiamo bisogno è arrocco da un lato e desiderio di resa dei conti dall’altro. Ridefinire il nostro messaggio al paese, riaprire iscrizioni e tenersi lontano da M5S. Leader c’è e fa il presidente del Consiglio“.
Intervistato da ‘Otto e mezzo’ su La7, Calenda ha poi aggiunto: “Il governo col centrodestra non va fatto, le cose che dice Salvini sono al limite dell’arco costituzionale. Il governo deve farlo chi ha vinto, Salvini e i Cinque Stelle, il Pd ha perso le elezioni e deve ricostruirsi.
Siamo andati dagli elettori a dire che i Cinque Stelle hanno nel dna un elemento di irresponsabilità e fuga dalla realtà, gli elettori ci hanno bocciato, come si fa ora a dire il contrario? La distanza è immensa, radicale, per loro il Pd è il male assoluto. I dieci punti sono cosa diversa: io dico no a un governo Cinque Stelle ma se loro, col Pd all’opposizione, presentano misure coerenti, noi siamo pronti a votarle“.
Con Calenda sembra trovarsi in netto disaccordo Michele Emiliano, governatore della Puglia e anima della minoranza Pd aperta a un dialogo con i Cinque Stelle. Nel video le dichiarazioni di Emiliano sull’iscrizione di Calenda: