Crolla il commercio a Roma. Secondo Confesercenti sono “tremila i negozi che hanno chiuso”.
ROMA – Crolla il commercio a Roma. Sono tremila, secondo la Confesercenti, i negozi che hanno abbassato la saracinesca escludendo bar e ristoranti. Quasi il 4% delle attività che vendono abbigliamento, scarpe, intimo e articoli per la casa. “Questo vuol dire – ha detto il presidente della Confederazione romana citato da La Repubblica – che migliaia e migliaia di famiglie sono senza reddito“.
Le difficoltà della ripartenza a Roma
Le difficoltà della ripartenza a Roma sono ormai note a tutti. L’assenza degli stranieri è uno dei problemi come conferma anche il presidente di Confesercenti: “Su questa assenza non ci possiamo fare niente. A dare la mazzata finale è stato lo smartworking. Se si pensa che ci sono 400mila dipendenti che lavorano a casa, si fa presto a fare il conto: mancano 130 milioni di incassi al mese. Del resto, la gente sta tutto il giorno davanti al pc e non ha più tempo, voglia e motivi per andare a comprare un paio di scarpe nuove, un abito alla moda, andare dal parrucchiere“.
E le previsioni sono peggiori
E le previsioni sono ancora peggiori: “Se si continua così – ha sottolineato il presidente di Confesercenti – prevediamo una chiusura di 26mila negozi nel mese di ottobre. L’economia di Roma un disastro“.
Una situazione che si sente nella Capitale con almeno 15 negozi che in via Frattina espongono un cartello per la chiusura dell’attività. E per cercare di risolvere la situazione Giammaria ha proposto “una zona tutelata dove si possano pagare meno contributi per i dipendenti e meno tasse. Calmierare gli affitti, che negli ultimi anni sono diventati la spada di Damocle. Canoni impossibili per qualsiasi attività sana“. E ora ci si attende la risposta del Governo per cercare di salvare il commercio a Roma messo in ginocchio dalla pandemia.