Crollo a Firenze, Giani annuncia: “Sono cinque i morti”

Crollo a Firenze, Giani annuncia: “Sono cinque i morti”

Tragedia a Firenze: cinque morti nel crollo del cantiere.

I vigili del fuoco continuano a scavare tra le macerie del cantiere di Esselunga in via Mariti a Firenze, dove il dramma si consuma ora dopo ora. Al primo chiarore dell’alba, una scoperta ha aggravato il bilancio: il corpo senza vita di un quarto operaio emerge dalle rovine, portando a quattro il numero dei morti.

Ma la ricerca non si ferma, fino all’annuncio che nessuno voleva sentire. “Ormai possiamo dire che sono cinque i morti, sicuramente un bilancio drammatico. Poco fa ho avuto notizia che si sta provvedendo a raccogliere l’ulteriore salma“, dichiara Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, confermando la tragica fine dell’ultimo disperso.

Crolla parete dell’edificio

Crollo a Firenze: un giorno di lutto per l’Italia

Il lutto avvolge l’Italia, le parole di Giani risuonano amare mentre Firenze si unisce nel dolore. Fiori e memoria si intrecciano nei pressi del cantiere, un gesto silenzioso ma potente di vicinanza alle famiglie straziate dal dolore. La Toscana decreta una giornata di lutto regionale, un momento di riflessione collettiva sulla tragedia che ha colpito al cuore la comunità.

La procura di Firenze si muove rapidamente, aprendo un fascicolo per omicidio colposo plurimo e crollo colposo. L’area del disastro è posta sotto sequestro, segno tangibile che la ricerca della verità è appena iniziata. Non ci sono ancora indagati, ma il cantiere, gestito da una società terza per conto di Esselunga, è sotto la lente degli inquirenti.

L’Italia in attesa di risposte

Le domande si susseguono: un errore nella posa del pilone, un difetto nei materiali, un problema di progettazione? Gli occhi sono puntati sulla dinamica dell’incidente, sui momenti che hanno preceduto il crollo, quando una trave, elemento vitale nella costruzione, ha ceduto, trascinando con sé vite e speranze.

Mentre Firenze piange i suoi morti, l’Italia attende risposte. La tragedia di via Mariti apre interrogativi dolorosi sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, sulla responsabilità di chi gestisce e di chi controlla. La solidarietà si mescola alla richiesta di giustizia, in un intreccio di emozioni che solo la verità potrà sciogliere. “La Toscana si unisce nel dolore alle famiglie colpite“, le parole di Giani risuonano come un impegno: quello di fare luce, perché tragedie simili non si ripetano mai più

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