Crollo a Firenze, Nordio dice no al nuovo reato: ecco le motivazioni

Crollo a Firenze, Nordio dice no al nuovo reato: ecco le motivazioni

Il ministro Nordio esprime perplessità sull’introduzione di un reato specifico in seguito alla tragedia di Firenze.

Il ministro Carlo Nordio ha recentemente preso una posizione chiara e definita in merito all’introduzione di un reato specifico per l’omicidio sul lavoro.

Nel cuore di una nazione ancora scossa dalla tragedia avvenuta a Firenze, dove cinque operai hanno perso la vita a causa del crollo di un solaio, emerge un acceso dibattito politico.

Carlo Nordio

La posizione di Nordio sulla sicurezza sul lavoro

Durante un question time alla Camera, Nordio ha espresso la sua contrarietà all’idea di introdurre un reato di omicidio sul lavoro.

Il ministro lo ha paragonato all’esperienza dell’omicidio stradale. “Proprio questa mattina in Cdm questo argomento è stato trattato, anche con l’ipotesi di eventuali sanzioni penali” ha dichiarato il Ministro.

Non è stato trattato il principio, al quale sarei anche abbastanza contrario, dell’introduzione dell’omicidio sul lavoro perché con l’esperienza dell’omicidio stradale, che ha aumentato a dismisura la pena, gli incidenti non sono diminuiti ma aumentati“, queste parole di Nordio.

La sua posizione riflette una profonda preoccupazione per le potenziali conseguenze di una legislazione che potrebbe non sortire gli effetti sperati sulla prevenzione degli incidenti.

Misure alternative e il futuro dopo il crollo di Firenze

Nordio ha poi sottolineato l’importanza di esplorare altre vie per contrastare il fenomeno delle morti sul lavoro. In particolare, ha menzionato il lavoro sommerso come area di intervento prioritario. L’approccio del Ministro suggerisce una preferenza per strategie preventive più che punitive, indicando la necessità di un approccio olistico che affronti le radici del problema.

Inoltre, il Ministro ha espresso perplessità riguardo alla proposta di creare una procura specializzata nazionale per i reati sul lavoro. “Esiste una circolare del Csm che dice che è sufficiente la creazione di gruppi di lavoro specializzati presso le singole procure. Io non credo che la creazione di una procura nazionale possa essere più efficace,” ha commentato Nordio.

Il ministro ha suggerito, invece, di devolvere tali competenze alle procure distrettuali per assicurare un indirizzo omogeneo e più efficace a livello locale.