Strage di Firenze: gravi errori di progettazione e fissaggio
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Direttore: Alessandro Plateroti

Strage di Firenze: gravi errori di progettazione e fissaggio

Crolla parete dell'edificio

Le possibili cause e le complesse indagini legate al crollo nel cantiere di Esselunga a Firenze, che ha portato alla perdita di vite.

Nella mattina di un giorno che resterà impresso nella memoria collettiva di Firenze, la città si è trovata a fare i conti con una tragedia immane. Un crollo improvviso in un cantiere di costruzione ha scosso la comunità, lasciando dietro di sé domande, dolore e la perdita di vite umane. Al centro dell’attenzione, una trave mal progettata e un fissaggio non eseguito, elementi che hanno innescato una catena di eventi fatali.

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Crolla parete dell'edificio

Errore di progettazione e mancanza di fissaggio: le possibili cause del disastro

Le indagini sul crollo, avvenuto nel cantiere dell’Esselunga di via Mariti, si concentrano su un presunto errore di progettazione e sulla mancanza di un adeguato fissaggio. Questi elementi potrebbero aver compromesso la stabilità dell’intera struttura, portando alla tragica caduta della trave mentre gli operai erano impegnati nella gettata di cemento. Il fatto che il crollo sia avvenuto durante le operazioni di costruzione solleva interrogativi sulle procedure adottate e sulla sicurezza generale del sito.

La complessità delle indagini e l’identificazione delle vittime

Le indagini in corso mirano a fare luce su quanto accaduto, con l’ausilio di video che hanno catturato il momento del disastro. Finora, nessuno è stato formalmente accusato, ma le relazioni delle autorità potrebbero presto portare a nuovi sviluppi. Il problema non riguarda solo l’elemento strutturale mancante, ma anche la complessità dell’opera, che ha visto l’impiego di decine di ditte in varie fasi di costruzione.

La tragedia si complica ulteriormente quando si considera la necessità di identificare le vittime, alcune delle quali lavoratori extracomunitari in condizioni irregolari. Il procuratore capo di Firenze, Filippo Spezia, ha sottolineato la difficoltà di questa operazione, che richiede competenze specifiche, anche di tipo genetico, data la gravità delle condizioni dei corpi. Questo aspetto sottolinea non solo la tragica perdita di vite umane ma anche le sfide legate al riconoscimento dell’identità di coloro che hanno perso la vita in circostanze così drammatiche.

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ultimo aggiornamento: 20 Febbraio 2024 10:41

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