Crollo del ponte Morandi: stop al processo per nuovo rinvio
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Crollo del ponte Morandi: stop al processo per nuovo rinvio

Tribunale

La Corte ha stabilito lo “stop” del processo per il crollo del ponte Morandi: i pm Cotugno e Terrile hanno ottenuto un nuovo rinvio.

Per il caso del ponte Morandi, sono 59 gli imputati totali, con centinaia di parti civili ed il rischio di prescrizione. Il comitato dà voce alle vittime, chiedendo “Che la verità processuale abbia una corrispondenza con la verità reale”.

Tribunale

La tragedia del crollo del ponte Morandi di Genova accade il 14 agosto del 2018. Durante il crollo, persero la vita 43 persone. I capi d’accusa nei confronti dei 59 imputati sono quelli di omicidio colposo plurimo, omicidio stradale, crollo doloso, omissione d’atti d’ufficio, attentato alla sicurezza dei trasporti, falso e omissione dolosa di dispositivi di sicurezza sui luoghi di lavoro.

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A distanza di quattro anni dalla tragedia, i legali della difesa hanno chiesto di annullare i due incidenti probatori e gli atti fatti dopo la conclusione delle indagini oltre che alcune intercettazioni. Ciò ha determinato un nuovo stop per il processo relativo al crollo del ponte Morandi di Genova.

Alcuni legali della difesa hanno richiesto l’annullamento dei due incidenti probatori, nonché di tutti gli atti dopo la conclusione delle indagini oltre che alcune intercettazioni. Secondo quanto stabilito dall’accusa, gli imputati sono ritenuti responsabili del collasso del viadotto della A10.

L’accusa

“Sapevano e non intervennero”, sarebbe questa l’accusa di cui dovranno rispondere ex vertici e tecnici di Autostrade e Spea, ovvero la società che si occupava della manutenzione e delle ispezioni, attuali ed ex dirigenti del ministero delle Infrastrutture e funzionari del Provveditorato.

Secondo i pubblici ministeri, queste persone sapevano che il ponte prima o poi, sarebbe crollato. Ma nonostante questa presa di coscienza, non sarebbero intervenuti per sistemarlo, evitando la tragedia. Egle Possetti, portavoce del comitato, ha dichiarato: “Abbiamo tanta aspettativa. Ma anche tanta preoccupazione. Ci sono troppe parti civili che potrebbero chiedere il riconoscimento delle loro ragioni in sede civile. Ci vorrebbero norme che prevedano procedimenti diversi”.

Ma dopo la richiesta dei pm Walter Cotugno e Massimo Terrile di poter avere il tempo necessario per esaminare e rispondere alle eccezioni sollevate dalle difese, saltano cinque udienze programmate. Si tornerà in aula lunedì’ 17 ottobre.

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ultimo aggiornamento: 4 Ottobre 2022 16:46

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