Il commento molto diretto di Giuseppe Cruciani a proposito del monologo di Antonio Scurati che sarebbe stato censurato.
Aveva già fatto il suo “contro monologo” per rispondere ad Antonio Scurati e alla censura ricevuta dalla Rai, ma adesso Giuseppe Cruciani è stato ancora più chiaro sulla vicenda. Intervenuto a ‘Dritto e Rovescio‘, il noto conduttore radiofonico ha commentato l’ormai nota vicenda tra lo scrittore e la Rai che ha chiamato in causa anche il Governo Meloni e la libertà di espressione nel Paese.
Cruciani, la libertà in Italia
Intervenuto a ‘Dritto e Rovescio‘ nella puntata andata in onda il 25 aprile, Cruciani ha ribadito alcuni concetti già espressi in precedenza relativamente alla censura lamentata da Scurati riguardo il proprio monologo.
“Io penso che, alla fine, Antonio Scurati debba dire grazie al governo di centrodestra”, ha esordito lo speaker radiofonico. “Ovviamente non c’è nessun pericolo fascistoide, non c’è nessuna deriva fascistoide, in Italia c’è il massimo della libertà possibile e immaginabile ed è giusto che sia così. Credo che alla fine Scurati, per carità una persona già conosciuta e che vendeva i suoi libri, debba dire grazie. Perché? Notizia di oggi: le vendite del suo ultimo libro hanno avuto un picco in questi giorni. Benissimo per lui, siamo tutti a favore dei soldi e a favore dell’arricchimento delle singole persone”.
“Deve dire grazie”
Il concetto del “grazie” è stato poi spiegato nel dettaglio nel proseguimento del discorso. Cruciani ha aggiunto, infatti: “Credo che, alla fine, debba dire grazie a quei dirigenti della Rai che, secondo me sbagliando, gli hanno impedito di fare quel monologo, perché sarebbe rimasto circoscritto all’interno di Rai 3. Al contrario, invece, quel monologo, anche grazie alla Meloni che lo ha diffuso nei suoi social, è diventato di dominio pubblico, anzi è uscito al di fuori dell’Italia. Io dico che deve dire veramente grazie a quei dirigenti che lo hanno censurato e non lo hanno fatto parlare in Rai”.
Di seguito anche il recente post su X del programma con l’intervento del conduttore radiofonico: