Cruciani e il caso Martina Carbonaro: omicidio non femminicidio
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“Cosa c’entra il femminicidio?”: polemica su Cruciani per il caso Martina Carbonaro

Giuseppe Cruciani

Per Giuseppe Cruciani bisogna parlare di omicidio e non di femminicidio per il caso Martina Carbonaro, la 14enne uccisa dall’ex fidanzato.

La morte di Martina Carbonaro, uccisa a 14 anni dall’ex fidanzato che ha confessato, è diventata argomento di discussione non solo sulla carta stampata e in tv ma anche in radio con Giuseppe Cruciani che a La Zanzara ha voluto esporre il proprio pensiero sottolineando come, a suo modo di vedere, occorrerebbe parlare di omicidio e non femminicidio ma soprattutto di garantire la giusta pena al ragazzo che si è macchiato di tale delitto.

Giuseppe Cruciani
Giuseppe Cruciani – newsmondo.it

Cruciani commenta la morte di Martina Carbonaro

Nel corso della recente puntata de La Zanzara, Giuseppe Cruciani ha commentato quanto accaduto ad Afragola con Martina Carbonaro, una 14enne, uccisa dall’ex fidanzato. “Come sapete, una ragazza di 14 anni è stata massacrata da un suo ex fidanzato di 19 anni”, le parole del conduttore radiofonico sul fatto di cronaca.

“Addirittura l’ha finita a colpi di pietre in testa. Molti attribuiscono, come al solito, questo omicidio alla categoria femminicidio, che non c’entra un ca***. Cosa c’entra il femminicidio?“, ha tuonato Cruciani con il suo fare sempre molto diretto e sopra le righe.

La spiegazione e la giusta pena

Al netto della domanda provocatoria, Cruciani ha quindi voluto spiegare la propria posizione: “È un omicidio, purtroppo, che nasce dal fatto che questo qua non voleva perderla. Aveva paura di perderla. Ma non basta questo, ci sono tanti uomini che hanno paura di perdere la propria donna. C’è in più un istinto omicida che ci può essere in qualsiasi persona, purtroppo. Quindi cosa c’entra il femminicidio? Cosa c’entra dare una categoria? […]”.

Il conduttore radiofonico ha poi ulteriormente spiegato il suo pensiero dando del “pazzo assassino” al killer della povera Martina e ha anche specificato come il punto focale del suo modo di vedere la questione sia quello di vedere un colpevole e di dargli la giusta pena “30, 40 anni o l’ergastolo” senza dare etichette.

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ultimo aggiornamento: 30 Maggio 2025 12:49

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