Cruciani sbotta: “Omicidio Giulia Cecchettin? Da uomo non mi sento colpevole”

Cruciani sbotta: “Omicidio Giulia Cecchettin? Da uomo non mi sento colpevole”

Parere forte di Giuseppe Cruciani sull’omicidio Giulia Cecchettin e le “colpe della società”. Il pensiero del giornalista e conduttore.

L’omicidio di Giulia Cecchettin ha colpito tutta l’Italia. La sparizione della ragazza insieme all’ex fidanzato, il ritrovamento del corpo della giovane e la fuga, e poi l’arresto, di Filippo Turetta, sono ormai argomento di strettissima attualità anche tra mondo politico e dello spettacolo. In tal senso, anche Giuseppe Cruciani ha voluto dire la sua, specie sulle colpe dell’accaduto, intervenendo a ‘La Zanzara’, programma radiofonico da lui condotto su Radio 24.

Cruciani, le parole sul caso Giulia Cecchettin

Giuseppe Cruciani

Il pensiero di Cruciani si è concentrato in modo particolare sul tema delle “colpe” di questo omicidio allargando il discorso allì’argomento di una società patriarcale.

“La vicenda è tragica ovviamente, ma ripetete con me ‘Io non mi sento colpevole, io non mi sento colpevole, io non mi sento colpevole, io in quanto uomo non mi sento colpevole!’”, ha esordito il conduttore de ‘La Zanzara’.

Io non mi sento colpevole di un emerito ca**o! Qui l’unico colpevole è Filippo Turetta, non è né il patriarcato, né l’educazione sessuale che non c’è, né gli uomini in quanto tali. Il colpevole è uno strzo assassino maledetto che dovrebbe stare in galera tutta la vita. Il vero problema è che in Italia c’è una marea di gente che ha ammazzato a coltellate, a pistolettate moglie e fidanzata ed oggi sono tutti liberi. Questo è il problema!”.

Filippo Turetta verso l’estradizione

A proposito di quello che Cruciani ha definito “l’unico colpevole”, Filippo Turetta, il ragazzo dopo essere stato fermato e arrestato in Germania ha dato l’ok per l’estradizione.

La procedura lo riporterà in Italia, dove dovrà rispondere alle domande delle autorità sul caso. Al momento c’è incertezza sulle tempistiche. Il primo step prevede che un giudice tedesco valuti il Mae, il mandato di arresto europeo, poi bisognerà decidere sulla consegna del ragazzo alle forze dell’ordine italiane che dovranno prenderlo e portarlo nel nostro Paese. Il tutto dovrebbe avvenire entro 10 giorni, massimo due settimane.