Cruciani smonta tutti: “Basta con questo vittimismo”

Cruciani smonta tutti: “Basta con questo vittimismo”

Non le manda a dire Giuseppe Cruciani in diretta tv su un argomento molto caldo nell’ultimo periodo. Le parole del conduttore radiofonico.

Il caso Geolier-Napoli-Sanremo e il “vittimismo” che non piace. Giuseppe Cruciani non ha peli sulla lingua e in diretta tv, a ‘Dritto e Rovescio‘ su Rete 4, ha detto la sua, ancora una volta, smontando presunte teorie del complotto contro i napoletani.

Giuseppe Cruciani

Cruciani: “Basta vittimismo”

“Adesso queste proteste, perché i napoletani, dal centro-nord, sarebbero discriminati”, ha esordito Cruciani. “Io francamente conosco una marea di gente che da Napoli viene e si insedia a Milano e dintorni, in Lombardia, e lavora tranquillamente senza subire alcun pregiudizio”, ha spiegato il conduttore de La Zanzara.

“Questo pregiudizio ci poteva essere negli anni ’60, ’70,’80, oggi è totalmente inesistente. Quindi mi sembra un’altra prova evidente di un vittimismo che ogni volta attraversa per qualsiasi evento Napoli e dintorni, la Campania. C’è un vittimismo latente per cui l’Italia ce l’ha con Napoli. L’Italia non ce l’ha con Napoli, gli italiani ce l’hanno, in generale, magari con gli imbroglioni, ma questa non è una caratteristica napoletana, come è evidente”. 

Il caso Geolier a Sanremo

ll discorso portato avanti da Cruciani a ‘Dritto e Rovescio‘, è stato inserito in un contesto più ampio su presunte discriminazioni verso i napoletani. Una questione che, però, era partita dall’ultima edizione del Festival di Sanremo 2024 e a quello che era stato il “caso Geolier“.

Il rapper, infatti, era stato fischiato a seguito del suo primo posto nella serata delle cover quando si era esibito sul palco con Guè Pequeno, Luchè e Gigi D’Alessio.

In quell’occasione, molti presenti all’Ariston avevano avuto una reazione spropositata verso l’esito della votazione e parte del pubblico napoletano aveva puntato il dito contro la platea della kermesse musicale sottolineato una sorta di “razzismo” e discriminazione verso il rapper per le sue origini.