Da parte di Speranza nessuna pressione per la rimozione del report Oms
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Direttore: Alessandro Plateroti

La Procura di Bergamo ‘assolve’ Speranza

Roberto Speranza

Per la Procura di Bergamo il ministro della Salute Roberto Speranza non avrebbe fatto pressioni per la rimozione del report dell’Oms sulla gestione dell’emergenza Covid.

Per la Procura di Bergamo il ministro della Salute Roberto Speranza non ha fatto pressioni per la rimozione del report dell’Oms, il famoso documento sparito dopo la pubblicazione nel quale erano evidenziati i limiti e gli errori commessi dal governo italiano nella gestione della prima fase dell’emergenza Covid. Nel rapporto in questione veniva evidenziato che l’Italia non aveva un piano pandemico aggiornato e che anche per questo motivo ha commesso gravi errori nella gestione della prima fase della pandemia.

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Report Oms sulla gestione della pandemia, la difesa del Ministro della Salute Roberto Speranza

Roberto Speranza, parlando ai microfoni di Mezz’ora in più, in onda sulla RAI, aveva fatto sapere che la gestione del dossier dell’Oms appartiene esclusivamente all’Oms e che il governo italiano non ha interferito in alcun modo. Quindi la rimozione del report è avvenuta per una scelta effettuata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Il ministro della Salute aveva confermato di essere stato informato tramite mail della pubblicazione del rapporto ma di non aver alcun modo interferito nella discussione sulla rimozione del report. In poche parole il Ministro e il Ministero non hanno richiesto la rimozione del documento.

Roberto Speranza
Roberto Speranza

Le indagini della Procura di Bergamo

Le indagini della Procura di Bergamo interessano anche il caso del rapporto redatto dal ricercatore Francesco Zambon. L’ipotesi degli inquirenti è che Ranieri Guerra, vicario italiano dell’Oms, si sia mosso per far rimuovere il report che avrebbe messo in difficoltà il governo italiano. Secondo Zambon Ranieri Guerra avrebbe esercitato pressioni considerevoli per ottenere la rimozione del report in questione. Nel mirino degli inquirenti ci sono anche alcuni messaggi tra il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro e i tecnici del ministero della Salute. Nei messaggi in questione si parlava della pubblicazione del rapporto e delle possibili modifiche da apportare al documento. Inoltre nel corso delle indagini è venuta alla luce una mail inviata da Ranieri Guerra al ministro Speranza. Come visto in precedenza, il ministro della Salute ha confermato di aver ricevuto la mail con la quale veniva messo al corrente della pubblicazione del rapporto.

Io ho piena fiducia nel lavoro della magistratura, che saprà ricostruire tutto: apparirà in maniera del tutto evidente la trasparenza e la piena lealtà delle istituzioni del nostro Paese, a partire dal ministero della Salute, dall’Istituto Superiore di Sanità“, ha dichiarato Roberto Speranza. “Sono scelte dell’Oms – ha ribadito Speranza – quello che è emerso è che c’erano opinioni diverse all’interno dell’Oms ma non sono scelte che riguardano né il governo italiano né le istituzioni italiane, ed è bene chiarirlo“, ha aggiunto il ministro.

Da parte di Speranza nessuna pressione per la rimozione del report Oms: il ministro della Salute non è nel registro degli indagati

La Procura di Bergamo, stando a quanto emerso nelle ultime ore, ritiene che non ci siano elementi per ritenere che il ministro della Salute Roberto Speranza abbia agito per richiedere la rimozione del rapporto. Di certo il ministro della Salute non avrà apprezzato alcuni passaggi contenuti nel documento, anzi, ma non avrebbe fatto pressioni per la rimozione del report.

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ultimo aggiornamento: 20 Aprile 2021 9:18

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