I dati Istat sull’inflazione del mese di settembre 2020: -0,5 per cento. E le Borse vanno in rosso.
ROMA – I dati Istat sull’inflazione del mese di settembre non sono positivi. Le stime preliminari sono negative e con fermano una diminuzione su base annua dello 0,5% e su base mensile dello 0,6%. Numeri negativi che confermano l’Italia in deflazione per il quinto mese consecutivo.
Nella nota, come riportato dall’Agi, è stato spiegato che l’inflazione negativa continua ad essere legata alle flessioni dei prezzi dei Beni energetici regolamentati, di quelli non regolamentati e di quelli relativi ai servizi di trasporto.
Borse 30 settembre 2020, listini europei in rosso
I dati Istat non hanno fatto bene alle Borse che hanno chiuso in rosso. Piazza Affari ha lasciato per strada lo 0,24%, terminando la sessione come la migliore del Vecchio Continente. Peggio, infatti, hanno fatto Londra (-0,53%), Parigi (-0,59%) e Francoforte (-0,51%).
La giornata dei mercati era iniziata con l’andamento contrastato dei listini asiatici. Hong Kong e Seul hanno chiuso in positivo, Tokyo ha lasciato per strada l’1,5%. Chiusura in positivo, invece, per Wall Street. Il Dow Jones ha guadagnato l’1,20% mentre il Nasdaq lo 0,75%.
Spread stabile, petrolio in crescita
Giornata stabile, invece, per lo spread. Una chiusura a 138 punti base in attesa del Consiglio dei ministri che dovrebbe varare la propria decisione sull’aggiornamento del Def. Una riunione attesa per la giornata di mercoledì 30 settembre 2020, ma alla fine è slittato tutto a lunedì 5 ottobre. Possibile, quindi, una risalita nei prossimi giorni del differenziale anche se il quadro economico già composto potrebbe far rimanere stabile lo spread.
Per quanto riguarda le materie prime, il petrolio ha invertito la rotta con il Wti in scadenza a novembre che è salito dell’1,3% chiudendo a 39,79 dollari al barile. Il Brent ha guadagnato lo 0,99% a 41,97 dollari. Andamento positivo strettamente legalo al calo a sorpresa delle scorte degli Stati Uniti.