Istat, i dati sul mercato del lavoro nel secondo trimestre 2020
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Direttore: Alessandro Plateroti

Istat, crollano gli occupati

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I dati Istat sul mercato del lavoro nel secondo trimestre del 2020: 841.000 unità in meno rispetto allo stesso periodo del 2019.

Istat, i dati sul mercato del lavoro nel secondo trimestre 2020. L’Istituto rivela, nel secondo trimestre dell’anno, una sensibile diminuzione degli occupati. Un dato prevedibile che si considera legato al lockdown disposto dal governo in piena emergenza coronavirus.

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Nella media del secondo trimestre 2020 le dinamiche del mercato del lavoro risentono, ancor più che nello scorso trimestre, delle notevoli perturbazioni indotte dall’emergenza sanitaria. L’input di lavoro, misurato dalle ore lavorate, registra una forte diminuzione rispetto sia al trimestre precedente (-13,1%) sia allo stesso periodo del 2019 (-20,0%). Tali andamenti risultano coerenti con la fase di eccezionale caduta dell’attività economica, con una flessione del Pil nell’ultimo trimestre pari al 12,8% in termini congiunturali“, recita la nota dell’Istat in apertura.

Istat, i dati sul mercato del lavoro nel secondo trimestre del 2020

Nel secondo trimestre del 2020 gli occupati sono diminuiti di 470.000 unità rispetto al primo trimestre e di ben 841.000 unità rispetto al secondo trimestre dello scorso anno, quindi del 2019.

Il calo interessa, rileva l’Istat, soprattutto i lavoratori a termine e i lavoratori indipendenti.

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Il punto sulle imprese

L’Istat registra anche un evidente e considerevole calo delle ore lavorate nel periodo di tempo preso in considerazione dall’analisi.

“Dal lato delle imprese, il calo della domanda di lavoro si registra in termini sia congiunturali sia tendenziali, con una diminuzione delle posizioni lavorative dipendenti del 3,9% rispetto al trimestre precedente e del 4,0% su base annua. Tale diminuzione si associa a una marcata riduzione delle ore lavorate per dipendente, pari a -19,1% su base congiunturale e a -26,2% su base annua. Il ricorso alla cassa integrazione registra una variazione positiva di 323,2 ore ogni mille ore lavorate. Il tasso dei posti vacanti aumenta di 0,4 punti percentuali su base congiunturale e diminuisce di 0,5 su base annua. In deciso aumento il costo del lavoro in termini congiunturali (+5,4%) e tendenziali (+6,1%), determinato dalla crescita delle sue componenti: rispetto al trimestre precedente, le retribuzioni crescono del 5,6% e gli oneri sociali del 4,6%; su base annua l’aumento è del 6,3% e del 5,6% rispettivamente”

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ultimo aggiornamento: 19 Marzo 2021 14:54

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