Antonio Tajani difende l’accordo sui dazi UE-USA: annunciati sostegni alle imprese, riflettori sul ruolo dell’euro e la Bce.
Mentre l’opposizione, tra cui Matteo Renzi, attacca l’accordo Usa-Europa sui dazi, Antonio Tajani difende l’intesa, evidenziando la fine di un periodo di instabilità e promettendo sostegni concreti alle imprese. Al centro del confronto, come riportato da Il Sole 24 ore, anche il ruolo della Banca centrale europea e la necessità di rilanciare la competitività dell’economia.

Dazi, l’intervento del ministro Tajani sull’accordo Ue-Usa
Antonio Tajani ha definito l’accordo sui dazi raggiunto tra Stati Uniti e Unione europea “un accordo che chiude una stagione di incertezza e impedisce una guerra commerciale“. Ha però precisato che sarà necessario analizzare “nei dettagli i vantaggi e gli svantaggi e la conclusione dell’accordo settore per settore“.
Secondo il ministro degli Esteri, “i dazi non sono mai un elemento positivo, ma i dazi al 15% sono una percentuale assolutamente sostenibile da parte del sistema dell’Italia e dell’Ue“. Il vicepremier ha voluto sottolineare il sostegno dell’Italia al lavoro svolto dalla Commissione europea: “Siamo ben lieti che abbia fatto il suo dovere“.
Il sostegno alle imprese, la Bce e la competitività: le proposte
Per supportare concretamente le imprese, aggiunge Il Sole 24 ore, il ministro ha annunciato una riunione alla Farnesina “con tutti i rappresentanti del mondo imprenditoriale per parlare di dazi, informare le imprese e sapere da loro cosa serve per sostenerle e applicare il piano di azione dell’export“.
Sull’eventualità di una manovra correttiva a causa dei dazi, Antonio Tajani ha risposto con prudenza: “Ancora non sappiamo l’effetto reale…“. Il vicepremier ha però indicato un’altra priorità: “Bisogna parlare del rapporto euro-dollaro. Questo è il nodo da affrontare e continuo a chiedere un intervento della Bce per ridurre ancora il costo del denaro. Siamo al 2%, si può arrivare anche a zero. E si può pensare al quantitative easing per avere più denaro in circolazione“.
In questa prospettiva, il leader di Forza Italia auspica di “ridurre la forza dell’euro e rendere più competitivi i nostri prodotti” e creare “un tesoretto utile per politica industriale, sanità e sicurezza“.