Caso da brividi: bimba rapita, stuprata e uccisa. La svolta nelle indagini

Caso da brividi: bimba rapita, stuprata e uccisa. La svolta nelle indagini

Debbie Lynn Randall, a soli 9 anni, venne rapita il 13 gennaio del 1972: il suo cadavere fu ritrovato 16 giorni dopo.

A distanza di 51 lunghi anni, la svolta sul caso di Debbie Lynn Randall avvenuto in Georgia, a sud degli Stati Uniti. Dopo aver seguito centinaia di piste senza nessun risultato, gli investigatori oggi comunicano l’attesissima notizia grazie al test del DNA.

Il caso di Debbie Randall

Debbie Lynn Randall, bimba di 9 anni, frequentava la terza elementare. Il 13 gennaio del 1972 venne rapita mentre stava tornando a casa da una lavanderia a gettoni. Il corpo senza vita della piccola fu ritrovato solo 16 giorni dopo.

Dalle prime informazioni, all’epoca, emerse che la bambina era stata stuprata e poi strangolata. Tuttavia, le indagini non portarono a nulla di concreto e non fu trovato neanche il responsabile dell’omicidio, nonostante le diverse piste seguite negli anni.

Il test del DNA

Grazie ai miglioramenti apportati sulla tecnologia forense e sull’analisi avanzata del dna, negli ultimi anni i risultati delle indagini hanno portato alla scoperta di dettagli significativi. Nel 1972 gli inquirenti avevano trovato un capello e un pezzo di tessuto: un primo test nel 2001 portò all’esclusione di diverse persone sospettate.

Dopo altri esami – svolti rispettivamente nel 2015, nel 2019 e infine nel 2022 – è arrivata finalmente la svolta. Gli investigatori sono riusciti riusciti a identificare l’assassino di Debbie Lynn Randall.

L’assassino di Debbie

A ucciderla fu William Rose, un 24enne che si tolse la vita nel 1974. A seguito della riesumazione del corpo, il test del DNA che ha tolto ogni dubbio: è stata trovata una corrispondenza al 100% con il piccolo pezzo di stoffa trovato con i resti della bambina.

Secondo Ron Alter, un investigatore di casi irrisolti, non crede che Rose conoscesse Debbie. Aveva dei familiari che vivevano nel quartiere quindi probabilmente era spesso in giro in quelle strade. “L’ha vista da sola e l’ha rapita”, ha detto Alter.

Oggi però, i genitori della bambina sono ormai morti da tempo, e quindi non sapranno mai chi uccise la loro figlia. Il fratello della bimba però, Melvin, era presente lunedì alla conferenza stampa in cui è stata annunciata la svolta nel caso. “Vorrei che mia madre fosse qui, ma so che ora è in paradiso. Finalmente è finita, vogliamo solo dire che ringraziamo tutti voi per quello che avete fatto per far sì che questo giorno si realizzasse”, ha detto.

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