Sardegna in fermento dopo il “no” del Tribunale al ricorso di Todde: l’opposizione chiede le sue dimissioni immediatamente.
Dopo la lettera di Salvini per il decreto “Salva case”, la scena in Sardegna si infiamma nuovamente con la decisione del Tribunale di Cagliari che ha respinto il ricorso della governatrice Alessandra Todde. La vicenda, legata alle irregolarità nelle spese per la campagna elettorale delle regionali 2024, entra ora in una fase cruciale: sarà il Consiglio regionale a decidere se confermare la decadenza della presidente. Intanto, le opposizioni chiedono le dimissioni immediate e il ritorno alle urne.

Alessandra Todde: decisione del Tribunale sulla decadenza
Il Tribunale di Cagliari, come riportato da Fanpage, ha depositato la sentenza che rigetta il ricorso della presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde contro l’ordinanza-ingiunzione del Collegio regionale di garanzia elettorale presso la Corte d’Appello.
Il provvedimento, adottato il 20 dicembre 2024 e notificato il 3 gennaio 2025, contesta la mancata apertura di un conto corrente dedicato alla campagna elettorale e l’assenza di un mandatario elettorale, elementi considerati essenziali per la trasparenza delle spese.
La sentenza dichiara “l’inammissibilità di tutti gli interventi“, evidenzia “la carenza di legittimazione passiva del Ministero della Giustizia” e chiarisce che “non rientra nella competenza del Collegio di garanzia, né in quella del Tribunale adito per l’impugnazione dell’ordinanza-ingiunzione, pronunciare l’eventuale decadenza della ricorrente“. Spetta dunque al Consiglio regionale, come previsto dalla normativa, decidere in via definitiva.
La reazione dell’opposizione e la richiesta di dimissioni
La decisione del Tribunale, aggiunge Fanpage, ha scatenato reazioni dure da parte dell’opposizione. Pietro Pittalis, deputato e segretario regionale di Forza Italia, ha commentato: “Si vergogni Giuseppe Conte e il suo Movimento 5 Stelle che, pur di sminuire la gravità dei fatti, hanno rivolto accuse di complottismo alla magistratura cagliaritana, prospettando perfino azioni di danno. La Presidente Todde ne prenda atto e sia coerente rassegnando immediatamente le dimissioni, ad evitare ulteriori danni ai sardi“.
Paolo Truzzu, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, ha definito la legislatura “morta anche dal punto di vista giuridico“, esortando a “ridare la parola agli elettori“. Stefano Tunis ha parlato di “chiodi sulla bara della giunta Todde“, mentre Umberto Ticca dei Riformatori ha aggiunto: “Il fatto che sia stato messo nero su bianco che il rendiconto non è accettabile, sancisce la fine di questa legislatura“.