La Consulta ha dichiarato incostituzionale non riconoscere le attenuanti e apre la strada per lo sconto di pena ad Alfredo Cospito.
Nel processo per Alfredo Cospito la Consulta dichiara che è incostituzionale non riconoscere le attenuanti. Decide così la Corte costituzionale sul bilanciamento tra aggravanti e attenuanti nel procedimento di cui è accusato l’anarchico, ovvero l‘attentato del 2006 contro la scuola di Carabinieri di Fossano. Questo apre la strada ad un possibile sconto di pena.
Con questa decisione della Consulta decade la norma per cui l’unica pena possibile per questo reato sia l’ergastolo. La Corte d’assise d’appello di Torino ora potrà valutare uno sconto di pena per Cospito, ad esempio tra i 20 e i 24 anni. Ma questa decisione non avrà nessun effetto sul tipo di regime carcerario, ovvero sul 41bis.
Ancora una speranza per l’anarchico
Resta però un ottimo risultato dopo i tanti no come quello della revoca del 41bis e la negazione dei domiciliari. “Apprendiamo finalmente una notizia incoraggiante per tutti e tutte coloro che quotidianamente sono chiamati ad applicare il diritto o a subirne l’applicazione. La decisione di quest’oggi della Corte costituzionale restituisce finalmente dignità alle questioni giuridiche sottese alle vicende umane, non ultima quella di Alfredo Cospito“, ha affermato il difensore dell’anarchico, Flavio Rossi Albertini.
Secondo i giudici, è “costituzionalmente illegittima” la norma che vieta al giudice “di considerare eventuali circostanze attenuanti come prevalenti sulla circostanza aggravante della recidiva aggravata nei casi in cui il reato è punito con la pena edittale dell’ergastolo”. Il giudice, come spiegano alla Consulta, deve poter valutare caso per caso e bilanciare opportunamente le aggravanti e le attenuanti, che possono portare ad una pena detentiva diversa dall’ergastolo.
