Il decreto sulle mine anti-uomo è legge. La Camera ha dato il via libera al provvedimento con 385 voti a favore.
ROMA – E’ legge il decreto sulle mine anti-uomo. Dopo il rinvio in Parlamento da parte del presidente Mattarella nel 2017, il provvedimento ha completato nuovamente il suo percorso e l’ultimo via libera è arrivato dalla Camera con 385 voti a favore e nessuno contrario.
Ricordiamo che in Senato l’approvazione era arrivata ad inizio di questa legislatura e toccherà al Capo dello Stato firmare nuovamente il decreto nei prossimi giorni. In questo caso non ci dovrebbero essere particolari problemi e ci aspettiamo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Cosa prevede il decreto
Il decreto ha come obiettivo quello di mettere fine al finanziamento delle imprese che producono queste mine e le munizioni al grappolo. Nel provvedimento, inoltre, è stata inserita la possibilità di una condanna da 3 a 12 anni di reclusione oltre una multa da 250mila a 500mila euro.
Proprio questo passaggio era stato criticato nel 2017 dal presidente Mattarella. Il testo, infatti, prevedeva l’esclusione dalla sanzione di alcuni soggetti impegnati in ruoli apicali e di controllo. Il Capo dello Stato ha contestato questa disparità e da qui il nuovo passaggio, come scritto da EuroNews, in Parlamento.
Emergency: “La strada è ancora lunga”
Subito dopo il via libera, Emergency ha parlato di una “approvazione arrivata 20 anni dopo le parole di Gino Strada sulle conseguenze di questi finanziamenti […]. Ancora oggi dodici Paesi non hanno bloccato la produzione delle mine mentre sedici continuano a fabbricare bombe e grappolo. Questo decreto consente di fare un passo avanti per rispettare l’articolo 11 della Costituzione italiana. Ma la strada da percorrere è ancora lunga e su questo ne siamo consapevoli“. E l’associazione nei prossimi mesi continuerà il percorso per cercare di mettere fine a queste produzioni.