Decreto Sostegni bis, le misure per i lavoratori e per le famiglie
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Direttore: Alessandro Plateroti

Decreto Sostegni bis, le misure per i lavoratori

Operai

Decreto Sostegni bis, quali sono le misure dedicate ai lavoratori e alle famiglie in difficoltà a causa dell’emergenza Covid.

Con il decreto Sostegni bis il governo ha confermato alcune misure per i lavoratori ma ha attirato le critiche arrivate soprattutto dal mondo dei sindacati. Il Sostegni bis rappresenta una misura intermedia tra la crisi e la ripartenza: da una parte si vuole continuare ad assistere chi ha pagato il prezzo più alto della crisi, dall’altra si vogliono gettare le basi per la ripartenza. Il Presidente del Consiglio Mario Draghi, in occasione della conferenza stampa di presentazione, ha fatto sapere che, se la situazione epidemiologica non dovesse peggiorare, non sono previsti nuovi interventi almeno fino alla fine dell’anno.

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Palazzo Chigi
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Decreto Sostegni Bis, le misure per i lavoratori

Andiamo allora a riassumere quelle che sono le misure messe in campo dal governo a sostegno dei lavoratori:

quattro ulteriori mensilità per il reddito di emergenza (REM);

una nuova indennità una tantum per i lavoratori stagionali, del turismo e dello sport che avevano già beneficiato della stessa misura prevista con il decreto “sostegni”;

il blocco alla progressiva riduzione dell’indennità prevista con la Naspi;

l’estensione al 2021 del contratto di espansione per le imprese con almeno 100 dipendenti e nuove risorse per i contratti di solidarietà;

l’introduzione del contratto di rioccupazione, volto a incentivare l’inserimento dei lavoratori disoccupati nel mercato del lavoro;

l’istituzione di un fondo da 500 milioni di euro per l’adozione di misure urgenti a sostegno delle famiglie vulnerabili.

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Il contratto di rioccupazione

La novità più importante del nuovo decreto è rappresentata dal contratto di rioccupazione. Il contratto potrà essere stipulato entro la fine del prossimo mese di ottobre. Il contratto prevede di fatto un percorso dedicato all’adeguamento delle competenze professionali. Il contratto dura sei mesi. Alla scadenza sarà possibile procedere con la rescissione o con l’adeguamento in un contratto ordinario di lavoro subordinato a tempo indeterminato.

Il contratto di espansione

L’altra novità è l’estensione del contratto di espansione per le imprese con almeno 100 dipendenti. Introdotto nella legge di bilancio per il 2021, il contratto di espansione consente a lavoratori a non più di 60 mesi dalla prima scadenza utile per il pensionamento di vecchiaia e che hanno raggiunto i requisiti minimi dal punto di vista contributivo, di avere un contributo che ovviamente sarà in proporzione al trattamento pensionistico.

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ultimo aggiornamento: 22 Maggio 2021 15:50

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