Come funziona il condono che dovrebbe essere inserito nel decreto Sostegno per alleggerire il magazzino dell’Agenzia delle Entrate.
Prende forma il condono che sarà inserito nel decreto Sostegno. Il governo ha continuato a lavorare fino a poche ore prima il Consiglio dei Ministri sul decreto.
Decreto Sostegno, come funziona il condono
Stando alle ultime informazioni a disposizione, la proposta del governo prevede il condono per le cartelle di valore inferiore ai 5.000 euro relative agli anni dal 2000 al 2015. La novità rispetto alla prima proposta è legato al reddito. Infatti la cancellazione delle cartelle dovrebbe interessare solo le persone con reddito inferiore ai 30.000 euro. La proposta nasce per alleggerire il magazzino dell’Agenzia delle Entrate, paralizzata dalle cartelle in sospeso.
Il rimborso
Non si esclude che l’Agenzia delle Entrate possa procedere anche con il rimborso ai contribuenti che hanno pagato e regolato le pendenze. Il rimborso avverrebbe solo nel caso in cui il contribuente non abbia altre pendenze e nel caso in cui il pagamento sia avvenuto dopo l’entrata in vigore del decreto. Il nodo è legato al fatto che questa strategia andrebbe a penalizzare invece le persone che hanno pagato prima dell’approvazione del decreto.
La questione politica
Sulla questione c’è uno scontro politico alla base. La Lega chiede la cancellazione del debito sotto i 10.000 euro mentre il Movimento 5 Stelle chiede la cancellazione del 91% circa del magazzino. Il Partito democratico è contrario a condoni a redditi alti o medio-alti. LeU forse avanza la richiesta più restrittiva, facendo sapere di essere a favore della cancellazione solo delle cartelli inesigibili per fallimento o decesso, ad esempio. C’è poi la proposta di Italia Viva, avanzata da Marattin: “Contrariamente alla Lega che propone un condono e a Pd e Leu che lanciano l’allarme, noi proponiamo la cancellazione del magazzino dei crediti inesigibili e proponiamo un intervento con sconto o dilazione per i crediti fiscali contratti causa-Covid“.