Def “light” all’esame CdM: per Giorgetti non ci sarà manovra correttiva

Def “light” all’esame CdM: per Giorgetti non ci sarà manovra correttiva

Il Def all’esame del Consiglio dei Ministri. Per il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti non ci sarà una manovra correttiva.

Il Def pronto ad essere esaminato in Consiglio dei Ministri. Il documento di economia e finanza arriva in data odierna in CdM e dovrebbe seguire le orme di quello già presentato dall’esecutivo Draghi con la Nadef che, a fine 2022, decise di presentare un documentolight“. Per il ministro Giancarlo Giorgetti non ci sarà una manovra correttiva.

Giancarlo Giorgetti

Il Def in Consiglio dei Ministri

Il Documento di economia e finanza, Def, arriva oggi all’esame del Consiglio dei ministri. Il governo punta a semplificare tutta la normativa che riguarda le successioni e gli adempimenti attualmente previsti, con l’obiettivo di arrivare a un tributo unico. L’idea è quella di un documento “light” perché, stando al ministro dell’Economia Giorgetti e alla Premier Meloni, le nuove regole del patto di Stabilità Ue impongono “nuove tempistiche”.

Tale documento, quindi, dovrebbe limiterarsi a dati di bilancio tendenziali, senza scoprire le carte su quelli di programma.

Tale posizione ha già visto le opposizioni insorgere ritenendo la scelta del Governo un rinvio atto a “nascondere” più avanti una manovra economica fatta di “tagli e sacrifici”.

Le parole di Giancarlo Giorgetti

Secondo il ministro Giorgetti il governo ha intenzione di “rispettare esattamente gli obiettivi della Nadef che abbiamo presentato ad autunno. E’ una questione di credibilità. Se c’è qualcosa da correggere la correggeremo, ma sostanzialmente siamo in linea”. Di fatto, quindi, non ci sarà una manovra correttiva.

Tra gli obiettivi del governo con il documento di economia e finanza ci sono quelli di semplificare tutta la normativa che riguarda le successioni e gli adempimenti attualmente previsti, allo scopo di arrivare a un tributo unico.

Le bozze che circolano e sono riprese dai principali media di informazione parlano di una crescita del Pil per quest’anno all’1%, un po’ sotto l’1,2% previsto nella Nadef, mentre per il 2025 il Prodotto interno è stimato all’1,2% contro l’1,4% della Nadef, per poi scendere nel 2026 all’1,1% (la Nadef lo stimava all’1%).

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