Colpo di coda Di Maio: attacca Salvini e ammicca a Gentiloni

Colpo di coda Di Maio: attacca Salvini e ammicca a Gentiloni

Il candidato premier del M5s, Luigi Di Maio, attacca Salvini: “Basta propinare la storia di un centrodestra unito“.

Ancora bagarre dialettica tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Stavolta, però, l’attacco è diretto, non più una diatriba a distanza tra possibili alleati. Durante le registrazioni di ‘Otto e mezzo’, su La7, il candidato premier a Cinque stelle ha dichiarato: “Salvini si assume responsabilità storica nel legarsi a Berlusconi: ci sta dicendo che per aspettare i suoi comodi avremo il governo il 15 maggio? Aspetto qualche altro giorno, poi uno di questi due forni si chiude“. I forni sono le trattative con Lega e Pd.

Di Maio attacca Salvini: “Centrodestra unito fa male al Paese

Di Maio ha quindi proseguito: “Salvini la smetta di ostentare un’unione nel centrodestra che non c’è. Continua a propinare quest’idea del centrodestra, fa male al Paese, perché porterebbe tutte le diversità in un governo. Non parlo al passato, perché penso e spero di portare a casa l’accordo sul contratto alla tedesca, con una o l’altra forza a cui lo abbiamo proposto“.

Io non ho mai voluto dividere il centrodestra“, ha quindi chiarito il pentastellato, “perché non lo considero una cosa sola: nessuno ha votato centrodestra. Milioni di italiani hanno votato per Salvini, qualche milione per Forza Italia e qualche altro milioni per Meloni. Ritorno alle urne? Potremmo aumentare ancora e aspirare al 40%, ma voglio capitalizzare in questa legislatura questo consenso per andare al governo e cambiare le cose“.

Di Maio, Salvini e la crisi siriana

Il leader pentastellato ha quindi parlato della crisi siriana: “Le dichiarazioni di Salvini sono irresponsabili, perché fatte da un palco elettorale. Per me il faro rimane l’articolo 11 della Costituzione, che ripudia la guerra. Bene ha fatto Gentiloni a non partecipare all’attacco, bisogna continuare con la diplomazia. Troverà sempre me contrario chi vuole approfittare della Siria per sganciarci dagli alleati storici. Non devono essere casus belli per riposizionare l’Italia“.

MATTEO SALVINI

Argomenti