L’armatore della Mare Jonio ha fatto sapere che la nave riprenderà il largo nei prossimi giorni: “Non ho paura di essere arrestato per aver salvato vite umane”.
Dopo lo stop obbligato imposto dalle autorità italiane per accertamenti, la Mare Jonio, attualmente a Marsala, si prepara a tornare in mare (già la prossima settimana) per una missione di quindici giorni che si svolgerà al largo della Libia, con il paese nel caos a causa della guerra e con le autorità che continuano a considerarlo come un porto non sicuro nonostante la sua partecipazione al piano per la ricerca e il soccorso dei migranti.
Migranti, la Mare Jonio torna in carcere
Dopo lo scontro con il governo italiano l’imbarcazione, che vede il comandante e il capo missione (Luca Casarini) indagati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, si prepara a prendere nuovamente il largo alla ricerca di migranti da soccorrere e trasportare lontani dalla Libia.
“Non ho paura di essere arrestato per aver salvato vite umane. Ho paura di non poter fare abbastanza“, ha detto l’armatore della nave (Alessandro Metz) come riportato da il Giornale.
L’armatore della Mare Jonio da Roma: “La nostra è un’azione politica ma non di partito”
“La nostra è anche un’azione politica, ma non di partito che risponde alle azioni politiche del governo, per la quale la Libia è un porto sicuro. Ma non lo è, e lo ha ribadito di recente pure l’Onu“, ha evidenziato Metz intervenuto all’Assemblea degli equipaggi che si è tenuta a Roma.
Anche i legali che seguono il caso dell’imbarcazione hanno confermato che la Mare Jonio tornerà in mare nei prossimi giorni.