Di Maio sul Ponte Morandi: “Perizia shock”. ASPI si difende: “Rigettiamo le accuse”

Di Maio sul Ponte Morandi: “Perizia shock”. ASPI si difende: “Rigettiamo le accuse”

Le dichiarazioni di Di Maio sulla perizia sul Ponte Morandi: “Ci sono tante cose che mettono i brividi. Concessione da revocare subito”.

ROMA – Le dichiarazioni di Di Maio sulla perizia sul Ponte Morandi. Il vicepremier grillino ha commentato sui social la relazione sul viadotto crollato il 14 agosto 2018: “Ci sono tante cose – scrive il ministro – che mettono i brividi. Ma in particolare la mancanza per 25 anni di interventi di manutenzione, praticamente da quando la competenza ha smesso di essere dello Stato“.

Luigi Di Maio

Di Maio chiede la revoca della concessione

Nel post sui social il vicepremier chiede la revoca della concessione: “E’ inaccettabile e bisogna avviare al più presto il procedimento per togliere la gestione ad Autostrade per l’Italia. Il nostro compito è anche quello di fare capire, a questi signori, che adesso il Governo li controlla, per impedire che il profitto prevalga sul bene collettivo. Questo è il miglior modo per onorare le vittime del 14 agosto. E il governo unito su questo è la migliore risposta che possiamo dare alle loro famiglie“.

Di seguito il post di Luigi Di Maio su Facebook

ASPI si difende

Il post di Di Maio ha provocato la reazione di ASPI in una nota: “Va rigettata ogni accusa generalizzata di manutenzione del Ponte Morandi – si legge nel comunicato riportato da La Repubblica – i difetti evidenziati dalla perizia non erano tali da compromettere la tenuta del ponte“.

Le parole del vicepremier, comunque, non hanno penalizzato la borsa. Il titolo segna un -2,4%. Una perdita che conferma un momento non semplice per Autostrade. I numeri del primo semestre di questo anno sono negativi e la giornata ha ribadito questo trend non positivo. Ma in caso di revoca della concessione ci potrebbe essere un tracollo ancora più clamoroso. Da parte di Di Maio nessuna intenzione di fare un passo indietro nella battaglia contro l’ASPI.

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