Dati Ocse, Di Maio: basta intromissioni, austerità la facessero a casa loro

Dati Ocse, Di Maio: basta intromissioni, austerità la facessero a casa loro

Luigi Di Maio interviene sull’allarme lanciato dall’Ocse: “Accetto le opinioni di tutti ma non mi piace quando sparano contro il mio Paese”.

ROMA – Il nuovo allarme lanciato dall’Ocse non piace a Luigi Di Maio che con un post su Facebook risponde ai dati dell’organizzazione: “A settembre 2018 ci chiedevano di non cancellare la Fornero. Oggi scrivono che bisogna abrogare Quota 100 perché crea debito e disuguaglianze. Poi scrive che il Reddito di Cittadinanza incoraggia la disoccupazione e crea trappole della povertà. Sapete cosa significa questo? Che stiamo andando nella giusta direzione“.

Luigi Di Maio ribadisce la linea di governo e soprattutto l’intenzione di non la strada intrapresa: “Io – sottolinea – ho sempre rispettato l’opinione di tutti ma quando attaccano il mio Paese non lo accetto. Noi andiamo avanti così, con lo scopo di restituire dignità ai cittadini. Qualcuno seduto su una scrivania lontano migliaia di chilometri crede che l’Italia per ripartire debba attuare politiche di austerity? Bene, le facessero a casa loro. I nostri prossimi passi sono un abbassamento del carico fiscale alle imprese e un grande aiuto alle famiglie. No intromissioni, sappiamo quello che stiamo facendo“.

Di seguito il post di Luigi Di Maio

Dati Ocse, Salvini non conferma i rischi su Quota 100: “Una riforma che mi rende orgoglioso”

Il rapporto su Quota 100 non convince Matteo Salvini: “Si tratta di una riforma – conferma il vicepremier – che darà lavoro ai giovani e questo mi rende orgoglioso. Sarà la vera crescita sociale ed economica“.

fonte foto https://www.facebook.com/salviniofficial/

Sul provvedimento interviene anche Tria in conferenza stampa: “Ci sarà da affrontare un problema di transizione collegato alla riforma di qualche anno fa“. Il ministro dell’Economia ritorna anche sul Reddito di Cittadinanza altra riforma fortemente criticata dall’Ocse: “E’ stata concepita con un duplice intento: far entrare nel mondo del lavoro chi è emarginato e di conseguenza aumentare la propensione al consumo. Il sussidio rappresenta un’attivazione della forza lavoro potenziale e non solo uno strumento di assistenzialismo“.