Ultimo saluto a Maradona, aperta la Camera ardente, scontri a Buenos Aires. I funerali potrebbero essere anticipati

Ultimo saluto a Maradona, aperta la Camera ardente, scontri a Buenos Aires. I funerali potrebbero essere anticipati

È morto Diego Armando Maradona, il Dio del calcio. L’argentino aveva 60 anni. La Camera ardente alla Casa Rosada.

Una clamorosa notizia ha stravolto il mondo del calcio: Diego Armando Maradona è morto. La notizia rilanciata dai media argentini, poi con il trascorrere delle ore ha fatto irruzione sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo.

Il Monumento del Calcio si è spento all’età di sessant’anni, secondo le prime indiscrezioni per un arresto cardiocircolatorio. Maradona si sarebbe sentito male a casa, poi sarebbero arrivate le ambulanze, ma purtroppo non ci sarebbe stato nulla da fare.

Maradona era nella sua abitazione alle porte di Buenos Aires dove stava trascorrendo il periodo di degenza e ripresa in seguito alle dimissioni dalla clinica dove era stata operato al cervello.

Diego Armando Maradona è morto

La notizia della morte di Maradona toglie il fiato a tutto il mondo del calcio ma non solo: Diego Armando Maradona è morto all’età di sessant’anni.

Le cause della morte di Maradona, secondo quanto riferito in un primo momento, sarebbero da rintracciare in un arresto cardiaco.

Il Numero 10 per eccellenza del calcio aveva da poco compiuto sessant’anni e pochi giorni prima del decesso si era sottoposto ad un intervento alla testa.

Diego Armando Maradona

Le cause della morte di Diego Armando Maradona

Il Clarìn, lo stesso quotidiano argentino che aveva battuto la notizia della morte di Diego, ha riportato anche i risultati preliminari dell’autopsia disposta per accertare le cause della morte di Diego Armando Maradona. Il Genio del calcio è morto per una insufficienza cardiaca acuta che ha colpito un paziente con cardiomiopatia dilatativa. Inoltre, si legge sul quotidiano, l’insufficienza sarebbe stata causata da un edema polmonare acuto.

La malattia e l’operazione al cervello

Gli ultimi anni di vita di Maradona sono stati segnati dalla malattia, che lo ha trasformato nel fisico ma senza mai riuscire a piegarne la forza d’animo.

La biografia di Maradona è fatta di due storie: una dentro il rettangolo verde, una fuori. Una vita sul campo da calcio, con il pallone tra i piedi, dove era un profeta, un ambasciatore, per molti addirittura un santo. Poi c’era una vita fuori da campo, più complicata, fatta di alti e bassi, caratterizzata soprattutto negli ultimi anni da una depressione che ogni tanto tornava a farsi sentire. Poi la droga, quindi l’alcol. Il lato umano e fragile di un genio indiscusso.

Il Dio del Calcio, come lo chiamano in molti, ha avuto diversi problemi di salute e solo due settimane prima il tragico decesso era stato operato al cervello in un delicatissimo intervento chirurgico, che sarebbe riuscito senza complicazioni, come confermato dal suo staff medico.

L’operazione al cervello si era resa necessaria per la rimozione di un ematoma subdurale, ossia un coagulo di sangue.

La Camera ardente alla Casa Rosada

Il corpo di Diego Armando Maradona è stato portato alla Casa Rosada. Si tratta del palazzo presidenziale che si trova a Buenos Aires. Qui è stata allestita la camera ardente.

Migliaia di persone si sono radunate sin dalla notte nei pressi della camera ardente per un ultimo saluto al Dieci, al Genio del calcio.

I funerali di Diego Armando Maradona

I funerali di Maradona, originariamente in programma per la giornata di sabato, potrebbero essere anticipati alla giornata di venerdì 26 novembre. L’ipotesi ha preso piede di fronte alla commozione e alla tensione per le vie di Buenos Aires. Le autorità temono che la situazione possa farsi ingestibile, da qui la richiesta di anticipare la sepoltura.

In Argentina tre giorni di lutto nazionale

Il Presidente dell’Argentina Fernandez ha annunciato tre giorni di lutto nazionale in segno di omaggio e rispetto nei confronti di Diego Armando Maradona, un Dio in terra per molti argentini che grazie alle sue gesta in campo hanno trovato un motivo per continuare a vivere, anche solo per quei novanta minuti durante i quali Diego profetizzava. Sì, perché non giocava semplicemente a calcio.