Una dirigente del Miur ha tentato il suicidio dopo una perquisizione della Guardia di Finanza.
ROMA – Una dirigente del Miur ha tentato il suicidio dopo la perquisizione della Guardia di Finanza. Come riportato da Leggo, la donna si è gettata dal secondo piano di un appartamento al termine degli accertamenti delle Fiamme Gialle. Il fascicolo, secondo le ultime indiscrezioni, è stato aperto per corruzione.
Le condizioni della donna sono gravissime e i medici non hanno ancora sciolto la prognosi. La dirigente è stata ricoverata al Gemelli di Roma con fratture multiple.
La perquisizione
Il tentato suicidio, secondo le ultime indiscrezioni, sarebbe avvenuto subito dopo la perquisizione. La donna, infatti, era sconvolta per i controlli della Guardia di Finanza e da qui la decisione di gettarsi dal secondo piano della sua abitazione.
C’è grande preoccupazione per le condizioni della donna. Il ricovero al Gemelli è avvenuto in gravi condizioni e i medici non hanno ancora sciolto la prognosi. Nei prossimi giorni gli inquirenti dovrebbero ascoltare la donna per capire se il gesto è collegato, come sembra, all’indagine. I punti da chiarire sono ancora diversi e sono ancora in corso tutti gli accertamenti del caso.
L’indagine
L’indagine sul presunto caso di corruzione è ancora in corso. Secondo le ultime indiscrezioni, la dirigente del Miur sarebbe accusata, in concorso con altre persone, di aver preso delle tangenti per affidamenti di appalti da parte del Ministero.
L’inchiesta, anticipata da La Verità, resta riservata e la Guardia di Finanza ha preferito non dare ulteriori dettagli su quanto successo. Una vicenda che potrebbe essere approfondita nei prossimi giorni e la perquisizione sembra essere fatta per accertare meglio quanto successo. Controlli che hanno sconvolto la dirigente del Miur tanto da tentare il suicidio. Le condizioni della donna sono molto gravi e i medici non hanno ancora sciolto la prognosi.