Disastro a Suviana: aperta l'indagine, ecco le cause del disastro
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Direttore: Alessandro Plateroti

Disastro a Suviana: aperta l’indagine, ecco le cause del disastro

Stazione idroelettrica

Le possibili cause del disastro di Suviana, tra segnalazioni ignorate e responsabilità tecniche. L’alternatore e le possibili negligenze.

Il disastro avvenuto nell’impianto idroelettrico di Suviana solleva questioni preoccupanti sulla sicurezza e manutenzione delle infrastrutture critiche. Quattro operai sono attualmente dispersi tra i detriti dei piani sommersi, in un ambiente complesso e pericoloso. Mentre le operazioni di soccorso sono in pieno svolgimento, emergono interrogativi su ciò che avrebbe potuto essere fatto per prevenire la tragedia.

Stazione idroelettrica
Stazione idroelettrica

Il focus sull’alternatore: elemento critico

Come riferito da ilgiornale.it, due anni fa, problemi significativi alla sicurezza dell’impianto furono evidenziati dai sindacalisti della Uil. Il segretario Pier Paolo Bombardieri ha ora assicurato che il sindacato “si attiverà per fornire alla magistratura tutte le informazioni e la documentazione del caso“. La sostituzione dei generatori e delle turbine, operazioni concluse nell’ultimo anno, sono state tra le più rischiose e critiche.

Le possibile cause del disastro a Suviana

Come ripreso da ilgiornale.it, la turbina, una componente simile a un’elica, è mossa dalla caduta dell’acqua e funge da cuore dell’impianto. Problemi possono emergere principalmente a livello di generatore e alternatore, con quest’ultimo particolarmente sotto osservazione come possibile innesco dell’esplosione che ha distrutto i cilindri di cemento contenenti l’alternatore, uccidendo tre persone.

Giuseppe Amato, procuratore di Bologna, ha commentato: “Facciamo le persone serie. È troppo presto per dire qualunque cosa. Al momento nessuna ipotesi può reggersi su fatti oggettivi“. Questo approccio cauto è essenziale mentre si svolgono le indagini. Come scritto da ilgiornale.it

I lavoratori coinvolti sono per lo più dipendenti di ditte esterne, selezionate per la loro competenza. Salvatore Bernabei, amministratore delegato di Enel Green Power, ha sottolineato come la sua azienda si senta “parte lesa” in questa situazione, avendo seguito tutte le procedure corrette. Come definito da ilgiornale.it

La priorità immediata è il ritrovamento dei dispersi, un’operazione ostacolata dalla totale assenza di visibilità sott’acqua. Giuseppe Petrone, responsabile dei sommozzatori dei Vigili del fuoco, ha paragonato le condizioni a quelle della tragedia della Concordia: “In acqua non abbiamo alcuna visibilità. Zero. Siamo praticamente al buio e non vediamo tutte le insidie a cui possiamo andare incontro“. Come riportato da ilgiornale.it

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ultimo aggiornamento: 11 Aprile 2024 11:46

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