Disney, da il via all’ondata di licenziamenti

Disney, da il via all’ondata di licenziamenti

Anche la società della Disney taglia gran parte della sua forza lavoro: restano a casa circa 4mila dipendenti.

Dopo l’annuncio dello scorso novembre in cui la società era in procinto di apportare cambiamenti “scomodi”, arriva la notizia ufficiale: la Disney ha deciso di portare i licenziamenti a quota 4.000. Lo scopo sarebbe quello di contenere i costi che si aggirano intorno ai 5,5 miliardi di dollari.

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Il taglio della forza lavoro

Ad annunciare la notizia è stato l’amministratore delegato, Bob Iger – tornato in carica dopo le dimissioni del 2020 – annunciando la perdita del lavoro a 4mila lavoratori dell’azienda. Tuttavia, questo non sarebbe un caso isolato, in quanto entro l’estate sarebbero 7mila i dipendenti totali che potrebbero restare a casa.

In un momento così difficile per la realtà dello streaming, il colosso dell’intrattenimento americano farebbe quindi a meno del 3% della forza lavoro totale che impiega globalmente 220.000 persone, di cui circa 166.000 negli Stati Uniti e altri 54.000 in altri Paesi.

Il perché dei licenziamenti

Secondo la rivista statunitense Variety, questi licenziamenti toccheranno quasi tutte le divisioni della compagnia, come il canale Espn e la società di produzione Disney Entertainment. In una nota del Ceo della Disney ai dipendenti, viene spiegato che la decisione è parte di una più ampia riorganizzazione.

“Abbiamo preso delle decisioni difficili e non l’abbiamo fatto a cuor leggero, ma ciascuna di queste decisioni è stata presa dopo essere stata ponderata con considerazione”, afferma. In un periodo di significativi cambiamenti per la società statunitense, a causa delle perdite e ai risultati deludenti registrati l’azienda ha deciso di rinnovarsi puntando a tornare in positivo nel 2024.