Divieto Covid: risarcimento per un bimbo in Sicilia
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Direttore: Alessandro Plateroti

Divieto Covid: risarcimento per un bimbo in Sicilia

Nello Musumeci

Un’ordinanza restrittiva durante il covid viene dichiarata illegittima, offrendo un simbolico risarcimento a un giovane siciliano.

Il periodo di lockdown imposto a causa della pandemia di Covid-19 ha portato a una serie di restrizioni in tutto il paese. Tuttavia, la recente sentenza del Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana ha sollevato un velo di ingiustizia su una di queste ordinanze, riguardante il divieto di gioco all’aperto per i minori.

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Sebastiano Musumeci
Sebastiano Musumeci

Ordinanza controversa

Il caso ruota attorno a un’ordinanza emessa dall’allora Governatore della Sicilia, Nello Musumeci, nell’aprile 2020. Seguendo un decreto del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, la Sicilia aveva adottato misure più stringenti, eliminando la possibilità per i minori di giocare all’aperto, anche nelle vicinanze delle loro abitazioni. Tale divieto aveva impattato notevolmente i bambini dell’isola, tra cui un ragazzo di 10-11 anni, identificato come Francesco, che aveva trovato questa restrizione particolarmente soffocante.

Con l’assistenza legale fornita dai genitori e dall’avvocato Marcello Mauceri, il giovane si è rivolto al Tribunale Amministrativo Regionale, purtroppo senza successo iniziale. Tuttavia, l’appello al Consiglio di Giustizia Amministrativa ha portato a una rivisitazione della questione, culminata in una vittoria legale. Il Consiglio ha infatti stabilito che il divieto era immotivato e, pertanto, illegittimo, accordando al bambino un risarcimento simbolico di 200 euro al giorno per cinque giorni, ammontando a un totale di mille euro.

Riflessioni sulla proporzionalità delle restrizioni

Il caso solleva interrogativi sulla proporzionalità e l’adeguatezza delle restrizioni imposte durante il lockdown, in particolare quando si tratta di minori. La sentenza ha evidenziato come non ci fosse un “presupposto fattuale legittimante” per un tale divieto rigoroso in Sicilia, sottolineando l’importanza di bilanciare le misure di contenimento del virus con il benessere psicologico e fisico dei giovani. Il verdetto ha anche messo in luce la tendenza di alcune Regioni a perseguire il consenso pubblico attraverso l’imposizione di divieti, spesso a scapito della legalità e della ragionevolezza.

In conclusione, la sentenza del Consiglio di Giustizia Amministrativa rappresenta un riconoscimento importante della necessità di valutare attentamente l’impatto delle restrizioni sulla vita quotidiana dei cittadini, specialmente i più giovani. Il caso di Francesco serve come un promemoria tangibile che la giustizia può ancora prevalere anche in tempi di crisi.

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ultimo aggiornamento: 27 Ottobre 2023 13:25

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