Il campione del tennis Novak Djokovic ha commentato la decisione dei vertici di Wimbledon di escludere i russi e bielorussi dal torneo.
La decisione dei vertici di Wimbledon di escludere i tennisti provenienti da Russia e Bielorussia dal più importante torneo di tennis del mondo è stata estremamente contestata, da parte di molti volti noti del tennis mondiale e dello sport in generale. Questa ripicca politica alle azioni di Vladimir Putin legate all’invasione dell’Ucraina coinvolge atleti delle due nazioni che hanno appoggiato queste ostilità, pur non essendo tali atleti schierati politicamente in nessun modo: la loro unica colpa è quella di essere russi o bielorussi.
La stessa cosa, però, si potrebbe dire degli ucraini che rischiano la vita restando in patria o che sono dovuti scappare dalla loro terra, la cui colpa è semplicemente quella di essere ucraini. Qual è la scelta giusta da fare, dunque? Punire degli innocenti perché altri innocenti sono stati puniti in modo ben più grave? Questa la decisione dei vertici di Wimbledon. Ma voci grosse come Novak Djokovic, controversa leggenda del tennis a causa della sua posizione sui vaccini, non sono d’accordo.
Le parole del tennista serbo
Il tennista serbo Djokovic ha commentato: “Condannerò sempre la guerra, non sosterrò mai la guerra essendo io stesso figlio della guerra essendo cresciuto durante le guerre civili che hanno seguito il crollo della Jugoslavia. I tennisti, gli atleti non c’entrano niente con la guerra. Quando la politica interferisce con lo sport, il risultato non è buono”.
La decisione dei vertici di Wimbledon
Stando a quanto anticipato ieri dalla Bbc, il provvedimento dei vertici di Wimbledon impedirà in particolare al tennista russo Daniil Medvedev – numero 2 del mondo – nonché alla tennista bielorussa Aryna Sabalenka – numero 4 del ranking – di poter scendere in campo. L’esclusione riguarderà, per quanto riguarda il tennis femminile, anche Anastasia Pavlyuchenkova (numero 15) nonché la bielorussa Victoria Azarenka (18). Tra il tennis maschile, out anche Andrey Rublev (8) e Karen Khachanov (26).
