Dl Sicurezza in Parlamento. Il Senato ha votato il provvedimento con 153 sì.
ROMA – Dl Sicurezza in Parlamento. Dopo il via libera della Camera, il testo è passato al Senato per il via libera definitivo. Attimi di tensione in Aula dopo la richiesta di fiducia. Alla fine il provvedimento ha avuto l’ok con 153 voti a favore, 2 contrari e 4 astenuti.
Dl Sicurezza al Senato
Bagarre al Senato sul dl Sicurezza. La decisione di Governo di porre la fiducia sul provvedimento ha provocato la dura reazione dell’opposizione. La Lega ha bloccato l’Aula strappando il microfono dalle mani di D’Incà. Il Pd: “Atto di squadrismo“.
Il via libera al provvedimento è arrivato nel pomeriggio di venerdì 18 dicembre 2020 con 153 sì.
Dl Sicurezza alla Camera
Il primo via libera al nuovo dl Sicurezza è arrivata dalla Camera. A Montecitorio è stato votato il provvedimento con 279 sì. Da segnalare che tre grillini hanno votato contro la misura.
Come cambiano i decreti sicurezza
Cambiano le regole per la protezione internazionale. Con le nuove indicazioni vengono tutelate tutte le persone che correrebbero il rischio di essere sottoposto a trattamenti inumani o degradanti in caso di un rimpatrio.
“Il provvedimento affronta anche il tema della convertibilità dei permessi di soggiorno rilasciati per altre ragioni in permessi di lavoro. Alle categorie di permessi convertibili già previste, si aggiungono quelle di protezione speciale, calamità, residenza elettiva, acquisto della cittadinanza o dello stato di apolide, attività sportiva, lavoro di tipo artistico, motivi religiosi e assistenza ai minori“, così recita il comunicato di Palazzo Chigi.
Previste anche multe più leggere alle Ong e un nuovo sistema di accoglienza e integrazione: “il provvedimento riforma anche il sistema di accoglienza destinato ai richiedenti protezione internazionale e ai titolari di protezione, con la creazione del nuovo “Sistema di accoglienza e integrazione”. Le attività di prima assistenza continueranno ad essere svolte nei centri governativi ordinari e straordinari. Successivamente, il Sistema si articolerà in due livelli di prestazioni. Il primo dedicato ai richiedenti protezione internazionale, il secondo a coloro che ne sono già titolari, con servizi aggiuntivi finalizzati all’integrazione“, si precisa nella nota