Le domande dell’esame-farsa di Suarez che emergerebbero dal lavoro di indagine della Procura di Perugia.
Mentre prosegue l’indagine sull’esame di italiano di Luis Suarez che interessa da vicino anche la Juventus per il coinvolgimento di Chiappero e Paratici, emergono le domande poste dalla commissione al calciatore in sede di esame.
Esame Suarez, le domande
Stando a quanto riferito da la Repubblica, la Procura di Perugia, attraverso le intercettazioni telefoniche e l’analisi dei computer, è riuscita a ricostruire la prova di esame di Suarez. Quindi anche le domande che la commissione amichevole ha posto al calciatore.
Luis Suarez, che non padroneggiava la lingua italiana, avrebbe ricevuto il 10 settembre il prezioso file relativo all’esame che avrebbe poi sostenuto.
“Abito a Barcellona, in Spagna, da sei anni. La Spagna mi piace molto, due miei figli sono nati in Spagna. Barcellona mi piace molto, sono andato in vacanza a Barcellona quando avevo 15 anni e mi è piaciuta molto”.
Poi Suarez avrebbe dovuto parlare della sua vita privata, di sua moglie e dei sui figli.
“Sono sposato da 10 anni. Mia moglie si chiama Sofia ed è uruguaiana ma ha anche il passaporto italiano. Ho tre figli: una bambina si chiama Delfina, e ha 10 anni. Un bambino si chiama Benjamin e ha sette anni. L’ultimo bambino deve fare due anni e si chiama Lautaro”.
Completa il quadro della presentazione un commento sulla sua carriera e sulle sue passioni.
“Ho giocato nella nazionale dell’Uruguay, in Olanda, al Liverpool in Inghilterra e poi a Barcellona in Spagna. Mi piace molto il mio lavoro di calciatore professionista. Il calcio è la mia passione. Mi piace molto stare con la mia famiglia. Gioco spesso alla Playstation”, è la risposta alla prima domanda: ci parli un po’ di lei. Un testo pre-confezionato da imparare a memoria, ameno a grandi linee.
Un’altra domanda è relativa al confronto tra l’Uruguay, Paese di origine di Suarez, e l’Italia.
La conversazione tra Suarez e il suo esaminatore
La Repubblica pubblica anche la conversazione libera tra Suarez e il suo esaminatore, Rocca.
“Ciao Luis come va?“, esordisce Rocca. “Ciao Lorenzo tutto bene. E tu?“. Risposta abbastanza semplice. Poi si entra nello specifico: “Tutto bene grazie. E tu? Come ti trovi a Perugia? E tua moglie e i tuoi figli?“. E qui la risposta diventa più articolata. “Mi trovo bene, grazie. Anche loro stanno bene, i bambini vanno a scuola. Però sono un po’ preoccupato, ho molto lavoro e pochissimo tempo per stare con la famiglia. La sera torno sempre tardi e sto fuori tutto il giorno“.
A quel punto Rocca consiglia a Suarez di portare la famiglia a fare una bella gita. “Lo capisco… Dovresti portarli a fare una gita. Qui vicino ci sono dei posti bellissimi da visitare“. E Suarez, da rapace d’area di rigore, doveva solo cogliere la palla al balzo dribblando qualche tempo verbale e qualche insidia della lingua italiana: “È vero Lorenzo, è una buona idea. Mi potresti consigliare un bel posto per fare una gita con loro domenica prossima? Il tempo è ancora bello, non fa freddo, possiamo partire la mattina e rientrare a casa la sera all’ora di cena. Mia moglie e i miei figli saranno molto contenti“. Dove andare vicino Perugia? Semplice: “Potete andare ad Assisi: è un piccola città molto vicina a Perugia, e ci sono moltissime cose da visitare“. “Perfetto, allora domenica andremo ad Assisi! Grazie Lorenzo, vado subito a dirlo a mia moglie!“.