Un 8 marzo di resistenza quello delle donne ucraine che lottano ogni giorno dall’inizio di questo conflitto per i loro figli e per il loro paese.
Oggi è 8 marzo, la giornata internazionale della donna e in tutte le città italiane si manifesterà contro il conflitto con un pensiero alle donne ucraine e alla loro dura e tenace resistenza. Sono migliaia le donne che si mettono in cammino, senza protezione spesso da parte delle autorità a causa del fallimento dei corridoi umanitari. Partono con i loro figli lasciando i mariti a combattere nella speranza di arrivare al confine e trovare rifugio. Donne spesso vittime di violenze e abusi durante il cammino da parte di soldati russi, non desistono e lottano e resistono.
Né fiori né feste, ma una minaccia per i russi
Le donne ucraine ci tengono a sottolineare in questo giorno che non hanno bisogno di fiori o di simboli e festeggiamenti perché sono al fronte a combattere la guerra. Come ribadisce al pittrice ucraina Ala Zarvanytska: “In questo momento non ci serve questo genere di cose. Le donne ucraine sono forti ed hanno un ruolo importantissimo per il paese, dove storicamente hanno sempre preso posizioni molto attive”. Le donne in Ucraina hanno sempre avuto un ruolo di rilievo e ora tantissime donne sono a combattere al fronte al fianco degli uomini. Alcune di loro in occasione di questa giornata hanno diffuso un video su Telegram in tenuta militare. “Siamo donne ucraine e ci uniamo all’esercito”, una promessa: distruggere il nemico per ogni bambino ucciso e ogni casa distrutta. “Spareremo come cani rabbiosi” annunciano.
La minaccia ai russi arriva forte e determinata dalle parole delle donne che hanno deciso di unirsi militarmente alla lotta. Dopo aver messo in salvo i loro figli e il futuro dell’Ucraina imbracciano i fucili e promettono di distruggere il nemico come cani rabbiosi.