Le decisioni di Mariani, arbitro di Milan-Inter, hanno lasciato più di un dubbio. Stavolta, però, i dirigenti rossoneri non si sono espressi.
Altro giro, altro (doppio!) torto. Dal campionato alla Coppa Italia, il Milan è stato nuovamente penalizzato, stavolta nel derby. Sono due gli episodi incriminati, entrambi nel primo tempo: l’abbraccio di Skriniar su Giroud in area nerazzurra e l’entrata di Lautaro su Maignan.
Regolamento alla mano, non è permesso a un giocatore cinturare un avversario per poi franargli addosso. L’intervento del difensore dell’Inter, Milan Skriniar, sul centravanti francese Olivier Giroud era piuttosto semplice da valutare, evidentemente non per Mariani, arbitro del big match di Coppa Italia, il quale ha deciso di lasciar correre, negando un evidente calcio di rigore alla squadra di Pioli.
E che dire dell’entrata cattiva e a gamba tesa, con tanto di tacchetti in bella vista, del “Toro” Lautaro Martinez sul braccio del malcapitato Maignan: l’attaccante dell’Inter avrebbe meritato un cartellino rosso, ma il direttore di gara, mal supportato (guarda un po’) dal VAR, ha optato per un più clemente giallo.
Sviste arbitrali: il Milan paga ancora
Altre due sviste, dunque, tra l’altro piuttosto pesanti, che si aggiungono al dossier Milan, un ricco faldone contenente, nell’ordine, un fuorigioco improvvisato, un gol da tre punti cancellato e una rete col braccio convalidata, più un elenco di altri piccoli errori che, fortunatamente, non hanno inciso sui risultati.
Inutile girarci intorno: i rossoneri continuano a essere “sfortunati” in questa stagione. A nulla sono serviti gli appelli di Paolo Maldini e Stefano Pioli, visto l’arbitraggio di Mariani nel derby e la conclamata assenza del VAR in una partita così importante come una semifinale di Coppa Italia. La stagione è ancora lunga e c’è tutto il tempo per… fare peggio. In via Aldo Rossi si sono ormai abituati ma non certo arresi.